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Dal romanzo all’approfondimento scientifico: i prossimi Incontri capitali

Serena Bortone

Dal romanzo all’approfondimento scientifico: i prossimi Incontri capitali, rassegna di libri e parole per Pesaro 2024, spaziano su diversi argomenti con due appuntamenti entrambi al femminile. Lunedì 29 aprile sul palco dell’Alusfera è attesa Serena Bortone, giornalista, autrice e conduttrice televisiva che presenterà il suo romanzo d’esordio A te vicino così dolce (Rizzoli) in dialogo con la scrittrice e critica letteraria Giulia Ciarapica (Pesaro, piazza del Popolo – ore 18,30).

L’autrice racconta una storia ambientata alla fine degli anni ’80, quando ancora non c’era Internet e le informazioni transitavano attraverso le chiacchiere o i libri. È la storia di due amiche inseparabili fin dall’infanzia e di un’estate nella quale si rompono gli equilibri perché entra in scena, decisivo e devastante, l’amore. Serena Bortone descrive quella stagione della vita in cui i sentimenti sembrano prevalere su tutto e ci restituisce il ritratto di una generazione che scopre di non essere mai stata così libera come le hanno fatto credere.

Martedì 30 aprile l’appuntamento è con la scienza: Sandra Mazzoli, microbiologa e virologa, sarà ospite a Pesaro con un discorso su Microbiomi e microbiota nell’evoluzione umana (Alusfera di piazza del Popolo, ore 18.30). L’autrice ci parlerà della presenza dei microrganismi e dei cambiamenti dell’ecologia microbica nell’arco dell’evoluzione umana oltre che dei fattori che l’hanno influenzata, spiegandoci come i microrganismi interagiscano con l’uomo fin dagli albori della storia. Tanti gli spunti di approfondimento: dal concetto di Microbioma a quello di Microbiota, alla teoria evoluzionistica dell’Olobionte. E ancora, tra gli argomenti, gli studi del Microbiota, soprattutto intestinale e la nascita della nuova scienza, la Paleomicrobiologia, fondamentali per definire caratteristiche e microrganismi che ci hanno colonizzato od infettato dall’antichità fino alla Rivoluzione industriale dell’Ottocento e ai giorni nostri.

La rassegna è promossa da Pesaro 2024 – Capitale Italiana della Cultura in collaborazione con Passaggi Cultura. Tutto il programma sul sito di Pesaro 2024.

Il Bosco che Cammina muove i suoi primi passi

Bosco che cammina

100 grandi vasi d’alberi e arbusti procedono per la città: Il Bosco che cammina.

Il Bosco avanza per rigenerare suolo sterile, asfittico e mortificato.

Spazio di fecondità ritrovata.

Il Bosco si muove e ha volontà, intenzione.

Nel suo passare sceglie di occupare luoghi di pietra e asfalto per suggerire una visione che spezza l’abitudine: che è, ma potrebbe essere altrimenti.

Il Bosco comunica: da aprile ad ottobre ci racconta una storia diversa.

100 grandi vasi di alberi e arbusti che avanzano nella città per rigenerare suolo sterile: questo è ‘Il Bosco che cammina’, progetto appena presentato da Pesaro 2024 che prende forma nella sezione della ‘natura vivente della cultura’. Il percorso parte sabato 20 aprile a partire dalle 10 – una vera e propria giornata di festa di comunità cui tutti sono chiamati a partecipare – con 8 tappe che si snoderanno fino al mese di ottobre, ogni volta occasione per creare eventi di animazione e divulgazione culturale attorno al verde itinerante.

Mossi da un’esperienza ascoltata e neppure vista, nel dicembre del 2022 il sindaco Matteo Ricci e Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro, hanno immaginato di produrre in occasione di Pesaro 2024 un’installazione temporanea di alberi e arbusti in luoghi della città in cui l’elemento vegetale fosse assente, come un’invasione verde. L’evento doveva essere capace di produrre una rilettura dello stesso spazio urbano occupato e insieme un ripensamento della relazione uomo/natura e così è stato pensato. Dal 20 aprile, 100 alberi e arbusti (6 m e mezzo la pianta più alta) collocati in vasi di canapa di 1 metro cubo, occuperanno una parte di Piazza del Popolo e dopo due settimane procederanno in un lungo percorso a tappe verso la destinazione definitiva. A ottobre saranno piantate a terra nell’area dell’Istituto Alberghiero Santa Marta che grazie al progetto ‘Bosco che cammina’ sarà fortemente riqualificata trasformando un suolo pesantemente degradato e asfittico in un parco dotato anche di aule verdi.

La giornata inaugurale

Questo il programma di sabato 20dalle 10 la convocazione dei volontari che vorranno collaborare allo spostamento delle piante attesi nello spazio di uscita della Caserma in viale della Liberazione, previsto lo spostamento di 25 piante ad ogni trasferimento; ci sarà della musica nella pausa pranzo a cura dei ragazzi del Santa Marta, la performance di Simone Morottti e della compagnia di marionette Pouët, la Banda di Candelara alle 15 e djset finale a cura di uno studente del Santa Marta. Ma il programma ultimissimo si definirà nel corso della giornata anche in base ai tempi effettivi richiesti dalla logistica dei trasporti di un evento mai messo in piedi finora.

I soggetti coinvolti

Il progetto è stato coordinato da Michele Gambini e affidato operativamente ad Aspes, soggetto attuatore. Quest’ultima si è avvalsa dell’opera professionale di Olga Moskvina, paesaggista che ha curato tutta la parte progettuale e logistica, dalla progettazione dello spazio di destinazione finale delle piante al reperimento delle stesse in oltre 10 vivai sparsi in Italia fino all’ideazione del vaso di canapa, soluzione specificamente studiata per minimizzare l’impatto ambientale dell’evento. La cura degli eventi artistici e divulgativi che accompagneranno le diverse tappe del Bosco è di Sergio Paladino (ovviamente in squadra con coordinatore e progettista). Naturalmente la progettazione dello spazio del Santa Marta ha visto protagonista l’intero istituto scolastico con il dirigente Roberto Franca, i docenti e i ragazzi. Altro tassello fondamentale del lungo evento Bosco è la collaborazione della Protezione Civile nelle fasi di spostamento e nella cura delle piante.

Un ringraziamento enorme va rivolto al 28° Reggimento ‘Pavia’ nella persona del suo comandante, il colonnello Antonio di Leonardo, per avere ospitato il Bosco in costruzione. Considerando la complessità logistica di tutta l’opera, probabilmente il Bosco non si sarebbe potuto fare senza l’ospitalità dell’Esercito.

Anche altre imprese si sono messe in gioco generosamente per aiutare il ‘Bosco che cammina’: Renco ha messo a disposizione 10 piante che a ottobre andranno al Parco Molaroni, Lindbergh Hotels&Resorts di Nardo Filippetti ha ‘prestato’ alcune piante e la ditta Moretti Ugo Carrelli Elevatori fornisce i sollevatori per caricare e scaricare le piante sui carrelli, costruiti dalla ditta Teo Rimorchi.

I trasferimenti del ‘Bosco che cammina’, eventi nell’evento, coinvolgeranno volontari e cittadini. Hanno già risposto all’appello i VolontarX di Pesaro 2024 (un centinaio quelli coinvolti) e i Volontari del Verde del Comune ma l’invito a partecipare al progetto è aperto ed esteso a chiunque voglia dare il proprio contributo a spostare le piante. Nei suoi passaggi il Bosco coinvolgerà anche Liceo Artistico Mengaroni quando andrà ad occupare – accolto dai ragazzi – lo spazio antistante la scuola: la piazzetta della Creatività.

La storia

Il progetto è partito nell’ottobre 2023 con una serie di incontri partecipativi dai quali è emerso chiaramente che un’opera come il ‘Bosco che cammina’ potesse avere un senso profondo solo a patto di portare una trasformazione rigenerativa e definitiva. Era necessario che il bosco riconquistasse un spazio compromesso. Proprio in quegli incontri è emersa l’idea di coinvolgere il Santa Marta, idea poi immediatamente accolta dal sindaco Matteo Ricci, dal presidente della Provincia Giuseppe Paolini e dal dirigente scolastico Roberto Franca. La scuola è stata protagonista di numerosi incontri nei quali i ragazzi hanno espresso i loro bisogni e le loro aspettative e sono stati il punto di partenza per la progettazione dell’intervento di riqualificazione che partirà con la preparazione preliminare del terreno con largo anticipo rispetto alla collocazione definitiva delle piante. Un’altra indicazione emersa dagli incontri partecipativi di inizio progetto è stata la preoccupazione che un evento di questa natura dovesse essere pensato con il minore impatto ambientale possibile. Proprio per questo tutto il materiale utilizzato per il Bosco che cammina, compresi i vasi, sarà reimpiegato nella rigenerazione e riqualificazione dell’area del Santa Marta, per non mandare sprecato nulla.

Va ricordato che rispetto alle tappe del bosco, quella prevista a Calata Caio Duilio è soggetta all’autorizzazione dell’Autorità Portuale e della Capitaneria di Porto.

Alla conferenza stampa erano presenti: Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro; il consigliere comunale Michele Gambini coordinatore del progetto, la paesaggista Olga Moskvina, Sergio Paladino curatore artistico, Roberto Franca dirigente scolastico Istituto Alberghiero ‘Santa Marta’, il colonnello Antonio Di Leonardo comandante del 28° Reggimento ‘Pavia’ – Esercito Italiano, il presidente del Consiglio Comunale Marco Perugini.

Ha aperto Michele Gambinil’idea è stata quella di portare degli alberi in spazi che normalmente non vedono l’elemento vegetale per reinventarli, per produrre uno shock visivo. Il modo in cui l’abbiamo declinata è stata un processo di partecipazione in cui i cittadini ci hanno restituito cosa pensavano di questa cosa. E ci siamo resi conto che la cosa avrebbe avuto senso solo se avesse prodotto una trasformazione reale definitiva della città e così accade perché le 100 piante che partono sabato, a ottobre verranno collocate nell’area di pertinenza dell’Istituto Santa Marta trasformando un luogo di fatto sterile in un bosco con anche delle aule verdi. Quindi il senso dell’operazione è di investire risorse anche ingenti per recuperare uno spazio che non corrisponde al livello di qualità che dovremmo garantire ad una scuola e produrre trasformazione ambientale e sostenibilità. E nei 5 mesi prima dell’arrivo al Santa Marta, il bosco parlerà alla città con la sua presenza perché le 100 piante saranno spostate periodicamente per occupare spazi che solitamente non hanno verde. Si tratta di un’operazione molto complessa dal punto di vista logistico che non ha molti precedenti in Italia e nel resto del mondo. Gli aspetti da curare sono tanti, occorre garantire la sicurezza delle piante – quindi il vaso protegge da sbalzi repentini di temperatura e umidità troppo repentini – ad esempio, ma tutto è stato pensato comunque per minimizzare i rifiuti alla fine del progetto che deve lasciare sostenibilità ambientale e per la tutela delle piante. Quindi i vasi sono in pannelli di canapa totalmente naturale (fibre pressate), vasi che non esistevano e sono stati prodotti appositamente, e terra cruda, un materiale che poi sarà utilizzata anche per la sistemazione del Santa Marta e può essere interrato perché compostabile. Un aspetto relativo alla comunicazione del progetto è che quando le piante lasceranno piazza del Popolo avranno anche dei pannelli per fare divulgazione ambientale.

Olga Moskvina ha sottolineato la forte innovazione del progetto soprattutto nel rispetto delle piante in modo che non soffrano troppo; le modalità usate nel progetto verranno spiegate in modo da trasformarsi in indicazioni per tutti su come curare il proprio verde.

Sergio Paladino ha ricordato la componente artistica del progetto che vuole concepire per ogni spazio colonizzato uno spazio condiviso e partecipato di arte, cultura, socialità e benessere; ci sarà anche una cena in mezzo alle piante e dei momenti musicali in collaborazione con il Conservatorio Rossini. Una programmazione che si concentrerà volutamente su spazi meno centrali. Questo aspetto è stato realizzato con la collaborazione delle associazioni del territorio.

Così Antonio Di Leonardoil Bosco che cammina ha interrotto la routine della caserma e portato ossigeno e colore, quindi ringrazio il Comune. Questa e tante altre iniziative dimostrano quanto la sinergia tra realtà diverse porti a risultati ottimali anche in vista della fruizione della gente di Pesaro. Per noi militari abituati a vivere nella natura è stato un motivo in più per imparare ad amare le piante.

Roberto Francasono molto felice della partecipazione ad un’attività che mette i ragazzi al centro e li rende i custodi del bosco, qui gli studenti partecipano in prima persona diventando custodi del verde e si fa esperienza nel segno della sostenibilità.

Le conclusioni a Daniele Viminisiamo molto felici ed emozionati per un progetto che è una delle cose che rimarranno nel futuro non solo per il numero di persone coinvolte e il processo partecipativo ma anche per lo spazio trasformato della città. Il lavoro va contestualizzato anche in quadro più ampio per cui da ottobre in avanti rimarranno 7 ettari di piante messe a dimora grazie anche ad Aspes e alla Società Autostrade. Con Pesaro 2024 si è riusciti ad ottenere una grande operazione di spostamento piante per arrivare ad un bosco che avrà vita lunga e stabile, un patrimonio condiviso. Con un messaggio importante che verrà veicolato in questi mesi di qui ad ottobre, perfettamente in linea con ‘la natura della cultura’ per il valore della sostenibilità ma anche perché si tratta più che mai di un progetto di comunità. Il bosco sarà un elemento scenografico della città, non solo per il corteo olimpico di sabato ma per tutte le zone di sosta delle piante che prenderanno nuova vita.

Il saluto finale di Marco Perugini che ha annunciato che sabato 20 aprile il Comune consegnerà al 28° Reggimento Pavia un attestato di riconoscenza per questa e tutte le altre collaborazioni nel corso del tempo e per le attività portate avanti in Italia e nel mondo che aderiscono perfettamente con i valori di Pesaro 2024.

Il percorso del Bosco che cammina

DATA PARTENZA ARRIVO
1 20/4 Viale della Liberazione Piazza del Popolo
2 04/5 Piazza del Popolo Via San Francesco
3 18/5 Via San Francesco Mengaroni /Piazzetta della Creatività
4 01/6 Mengaroni Viale Marconi (Auditorium Scavolini)
5 29/6 Viale Marconi Calata Caio Dullio
6 13/7 Calata Caio Dullio Viale Marconi
7 03/8 Viale Marconi Sfera Grande di Pomodoro
8 07/9 Sfera Grande di Pomodoro Santa Marta

Venerdì 19 inaugura ‘Meteorite, gemello’ di Paolo Icaro

Icaro

Meteorite, gemello’ di Paolo Icaro si svela alla città. Venerdì 19 aprile alle ore 11 alla Biblioteca di Quartiere di Villa Fastiggi (via della Concordia s.n.), si svolgerà la conferenza + preview stampa del secondo episodio di Dalle sculture nella città all’arte delle comunità, il progetto di Pesaro 2024 che si interroga sul ruolo dell’arte nello spazio pubblico con una mostra e 12 opere d’arte permanenti nei Quartieri e nel Municipio di Monteciccardo, nate dal dialogo con i cittadini.

 Questa volta protagonista è il Quartiere 4 – Villa Fastiggi – Villa Ceccolini che svela alla città ‘Meteorite, gemello’, l’opera ideata da Paolo Icaro con una poesia di Gianni D’Elia, risultato della condivisione del percorso creativo tra l’artista e la comunità di riferimento. Il progetto è a cura di Marcello Smarrelli.

 L’inaugurazione al pubblico è prevista nella stessa giornata con un doppio momento: alle 17.30 a Rocca Costanza e alle 18.30 alla Biblioteca di Quartiere di Villa Fastiggi cui seguirà un momento conviviale al Circolo ARCI Villa Fastiggi.

Alla conferenza intervengono: Daniele Vimini assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro e presidente Pesaro 2024; l’artista Paolo Icaro; il curatore Marcello SmarrelliAndrea Salvatori presidente del Quartiere 4 – Villa Fastiggi – Villa Ceccolini.

PAOLO ICARO  
Paolo Icaro è nato a Torino il 30 settembre 1936. Vive e lavora in provincia di Pesaro e Urbino. Ha iniziato la sua carriera a Roma negli anni ’60, per poi trasferirsi a New York nel 1966. Tornato in Italia nel 1968, ha preso parte alle più importanti mostre dell’avanguardia internazionale, partecipando alla mostra “Op Losse Schroeven. Situaties en cryptostructuren” allo Stedelijk Museum ad Amsterdam e a “When Attitudes Become Form” presso la Kunsthalle di Berna. Nel 1971 si trasferisce nel Connecticut dove risiederà per un decennio, prima di stabilirsi definitivamente in Italia negli anni Ottanta. Numerose nel frattempo sono le mostre personali che tiene in importanti gallerie europee e americane: Annemarie Verna; Françoise Lambert; Marilena Bonomo; Massimo Minini ; Paul Maenz; Hal Bromm; Jack Tilton. Negli ultimi anni ha tenuto numerose personali in spazi pubblici e museali, tra cui: Centro Arti Visive Pescheria, Pesaro; Camec di La Spezia; Università Statale di Milano e Fondazione Querini Stampalia a Venezia. Nel 2019 la GAM di Torino ospita una mostra antologica, che racconta 55 anni di lavoro: “Paolo Icaro: Antologia / Anthology 1964 – 2019”. I suoi lavori sono presenti in alcune delle più importanti collezioni pubbliche internazionali, tra cui il Centre Pompidou a Parigi. 

 

Al via il progetto Circol-azioni

Circol-azioni

Dal 19 aprile al via un nuovo progetto di Pesaro 2024 che arricchisce il calendario dell’anno da Capitale. ‘Circol-azioni’ prende forma nella sezione della ‘natura operosa’ della cultura proponendo – da aprile ad ottobre – un ciclo di conferenze/incontri/laboratori su diversi temi strategici: innovazione e sviluppo sostenibile, diritti dei migranti e parità di genere. Si tratta di questioni cruciali del nostro tempo – ben segnalate anche dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite – attorno a cui ‘Circol-azioni’ vuole produrre consapevolezza e competenze generalizzate perché praticare la cultura significa anche e soprattutto divulgarla in maniera ampia presso la cittadinanza. Non a caso il progetto delinea come suo target principale di riferimento quello dei giovani. Il soggetto attuatore è CSV Marche ETS (Centro Servizi per il Volontariato delle Marche) affiancato – nel ruolo di partner – dall’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo per il percorso degli incontri/laboratori e dal Forum Giovani del Comune di Pesaro, più una serie di realtà del terzo settore coinvolte nelle diverse iniziative.

Il percorso prende le mosse da ‘Lezione zero’ un progetto formativo dell’Università di Urbino, con una serie di lezioni online ideate e formulate da docenti dell’ateneo, che sulla base di un format comune e dalle loro diverse prospettive disciplinari, hanno risposto alla domanda “che cos’è la sostenibilità?”; triplice l’obiettivo: incrementare le conoscenze sui diversi aspetti legati allo sviluppo sostenibileevidenziare buone pratiche e promuovere comportamenti responsabili rispetto all’ambiente, alle persone e al territorio. I giovani partecipanti saranno invitati a visionare le video-lezioni, e dal secondo appuntamento in poi si andranno ad approfondire – in modalità interattiva con laboratori – quattro dei temi in essi trattati, per arrivare infine alla co-progettazione di un evento autunnale dedicato.

Si parte venerdì 19 aprile (alle 17.30) al Bar trattoria sociale Utopia del Parco Miralfiore, con il primo dei cinque incontri per/con i giovani e la proiezione del video introduttivo della serie, sul tema generale della sostenibilità. Se ne parlerà con Elena Viganò, docente di economia e politica agroalimentare dell’Università di Urbino. I posti sono limitati ed è richiesta la prenotazione a pesaro@csv.marche.it.

Sottolinea Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro: “Lo sguardo di Pesaro 2024 è decisamente ampio e interpreta la ‘cultura’ anche e soprattutto come opportunità di offrire occasioni preziose per riflettere su questioni nevralgiche per il presente e il futuro dell’umanità. Come accade anche con il progetto Circol-azioni, un ciclo di iniziative diverse da primavera ad autunno, che mette in campo soggetti diversi del territorio che hanno – altro elemento prezioso – un’attenzione forte ai giovani e giovanissimi. Ancora una volta, dunque, obiettivo raggiunto per l’anno da Capitale”.

Continua Simone Bucchi, presidente del CSV Marche Ets: “In questa come in tante altre occasioni riscopriamo il CSV nel suo ruolo di agente di sviluppo del volontariato sul territorio. Nel progetto ‘Circol-azioni’, infatti, saranno coinvolti diversi Ets, l’Università e speriamo anche tanti giovani. Il nostro obiettivo è anche far emergere e coordinare le più significative energie del mondo del volontariato sui temi dell’Agenda Onu 2030 e non solo”.

CALENDARIO

Ciclo di cinque incontri/laboratori per/con i giovani

17.30-20.30 Bar trattoria sociale Utopia – Parco Miralfiore

venerdì 19 aprile Che cos’è la sostenibilità?

Incontro, proiezione video e aperitivo, interviene Elena Viganò, docente di Economia e politica agroalimentare – Università di Urbino

venerdì 10 maggio L’acqua tra monti e mare

Incontro, laboratorio e aperitivo con l’Associazione “La Lupus in Fabula”; intervengono Antonella Penna, docente di Ecologia e Marco Menichetti docente di Geologia dei terremoti – Università di Urbino

venerdì 24 maggio Pace e giustizia sociale

Incontro, laboratorio e aperitivo con Amnesty International Odv – Gruppo di Pesaro; intervengono Cristiano Maria Bellei, docente di Antropologia della mediazione culturale e Fatima Farina docente di Genere, lavoro e partecipazione sociale – Università di Urbino

venerdì 7 giugno Usa e ricicla

Incontro, laboratorio e aperitivo con Associazione Marche a rifiuti Zero; intervengono Giovanni Marin, docente di Economia dell’innovazione, e Chiara Lodi docente di Economia dell’ambiente e del territorio – Università di Urbino

venerdì 14 giugno Guarda il tuo stile di vita per clima e salute

Incontro, laboratorio e aperitivo con il Gruppo acquisto solidale di Pesaro e l’associazione Lupus in Fabula; intervengono Michela Maione, docente di Chimica dell’atmosfera e Elena Barbieri, docente di Biologia umana – Università di Urbino. Posti limitati, richiesta prenotazione pesaro@csv.marche.it

Incontri di co-progettazione con i docenti dell’Università di Urbino e i giovani partecipanti al percorso per ideare e sviluppare l’evento finale

venerdì 27 settembre e 11 ottobre h 17.30 – 20.30

Evento finale con la partecipazione dei docenti dell’Università di Urbino

venerdì 25 ottobre h. 17.30 – 20.30

Dal 16 aprile Sonosfera® al FuoriSalone 2024

fuorisalone

In occasione del FuoriSalone, Pesaro Capitale Italiana Della Cultura 2024 – La Natura Della Cultura partecipa alla mostra-evento Interni Cross Vision, all’Università Cattolica del Sacro Cuore, con Sonosfera® e il progetto ‘Fragments of Extinction /Frammenti di estinzione – Il Patrimonio Sonoro degli Ecosistemi’, del ricercatore e compositore eco-acustico David Monacchi.

Sonosfera® è un progetto del Comune di Pesaro e dal 16 al 28 aprile sarà eccezionalmente installata, grazie a CTE Square – Casa delle tecnologie emergenti e Renco Spa, nel Cortile d’Onore Pio VII dell’Università Cattolica (Largo Gemelli, 1), che per la prima volta apre le porte alla Milano Design Week, diventando una delle sedi della mostra di INTERNI.

Sonosfera® è un teatro unico al mondo per l’ascolto profondo di ecosistemi e musica. Il progetto studia e propone i paesaggi sonori delle foreste primarie equatoriali registrati da Monacchi durante le spedizioni in tutto il pianeta. L’esperienza diretta e in tempo reale del suono degli ecosistemi che si vive all’interno della Sonosfera®, costituisce uno strumento di consapevolezza verso il cambio di paradigma e la transizione ecologica, ormai richiesti inderogabilmente alla nostra civiltà.

Il pubblico è seduto in una doppia cavea simile a un anfiteatro, costruito per essere acusticamente perfetto, isolato dall’esterno e completamente fono-assorbente all’interno. Il suono proviene da 45 altoparlanti che si combinano creando al centro un campo sonoro sferico molto prossimo alla realtà. Gli spettrogrammi del suono e i contenuti audiovisivi sono proiettati a 360° ad altissima definizione e l’esperienza è quella di una vera e propria immersione in un panorama sonoro e visivo e di un’esplorazione sensoriale molto potente.

Grazie alla coinvolgente esperienza proposta, la Sonosfera® costituisce uno straordinario strumento di divulgazione sia scientifica che per un pubblico più ampio,arrivando a coprire una serie di ambiti legati alla ricerca nelle scienze e nell’arte, all’educazione ecologica ed estetica. Pesaro, eletta Capitale italiana della cultura 2024, si fa custode di un sapere innovativo, dove la commistione di arte, natura e tecnologia disegnano un futuro nuovo e in divenire.

“La Sonosfera® è un patrimonio mobile unico al mondo, costruito non solo per la nostra città, ma per l’Italia e l’Europa intera – ha detto il sindaco di Pesaro Matteo Ricci –. Un contenitore di bellezza, di arte, di sostenibilità, di innovazione, ovvero delle grandi sfide epocali che ci aspettano. È un esempio concreto che unisce e ben rappresenta La natura della cultura che stiamo raccontando attraverso la programmazione di Pesaro 2024. Un progetto a cui teniamo molto, inaugurato alla presenza del presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, che è stato centrale nel percorso di candidatura a Capitale italiana nella cultura 2024 e lo sarà per quello che intraprenderemo insieme ad Urbino per la Capitale europea della Cultura 2033. Per noi è motivo d’orgoglio portare la Sonosfera® a Milano, città lungimirante e che guarda al futuro. Ringrazio l’Università Cattolica, Renco e a CTE Square hanno reso possibile questo straordinario momento”.

Per il vicesindaco Daniele Vimini “il FuoriSalone rappresenta la casa ideale per il primo vero e proprio viaggio che Sonosfera®, itinerante per sua concezione, compie per raccontare la duplice sfida: quella della ricostruzione di paesaggi sonori tridimensionali e quella del racconto delle armonie fragili degli ecosistemi”.

L’iniziativa è realizzata con il sostegno di CTE Square – Casa delle tecnologie emergenti, e di Renco spa, società specializzata nel campo dei servizi di ingegneria, consulenza e costruzione nel settore energetico e delle infrastrutture civili. “Siamo consapevoli che solo le relazioni umane, l’innovazione tecnologica e gli investimenti per l’ambiente e nella bellezza possono costruire un modello di sviluppo sostenibile e lasciare un mondo migliore alle generazioni future”, spiega Giovanni Gasparini Presidente Renco Spa.

La presenza di Sonosfera® al FuoriSalone 2024 vuole rappresentare un territorio, quello pesarese, che supera la classica concezione di installazione temporanea e che presenta un’opera, finora ospitata a Pesaro, in un eccellente polo del sapere: l’Università Cattolica del Sacro Cuore. “Per l’Università Cattolica l’adempimento della missione di elaborazione e trasmissione delle conoscenze non è pensabile senza una costante attenzione ai progetti culturali e scientifici più moderni e originali, capaci di raggiungere un pubblico ampio suscitando emozione e sorpresa – ha dichiarato il Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, professor Franco Anelli –. È il caso dell’affascinante progetto di Sonosfera; un’esperienza straordinaria che siamo lieti di offrire ai nostri studenti e alla cittadinanza milanese, grazie all’inserimento dell’iniziativa nelle attività del FuoriSalone. È motivo di grande orgoglio per l’Ateneo partecipare, per la prima volta a un evento che, esempio di creatività e innovazione, è ormai parte dell’identità della città di Milano”. Sarà possibile sperimentare l’ascolto profondo e immersivo di Frammenti di Estinzione, ogni 30 minuti:

Dal 16 al 21 aprile, dalle 10:00 alle 21:30

Dal 22 al 27 aprile, dalle 10:00 alle 19:30

Il 28 aprile, dalle 10:00 alle 17:30

Ingresso gratuito su prenotazione (orari con una durata di 25 minuti e riservata a 40 persone).

Pesaro si fa guida della cultura dell’accessibilità

Accessibilità

Parte da Pesaro 2024 «Un modello che le Capitali italiane della cultura a venire dovranno fare proprio realizzando, ogni anno, momenti di approfondimento, analisi e progettualità dedicate, per narrare e diffondere quanto più possibile una nuova cultura di inclusione» così il sindaco Matteo Ricci e il presidente del Consiglio comunale con delega al PEBA Marco Perugini, in apertura ai lavori degli Stati generali dell’accessibilità pesaresi, in corso all’Auditorium Scavolini.

Una terza edizione ricca di novità – la nuova location, gli spettacoli pomeridiani, le buone prassi nazionali e internazionali, la conduzione di Paola Severini Melograni, giornalista, saggista, conduttrice radiofonica italiana e ideatrice di “O anche no” programma RAI di inclusione sociale, disabilità e diritti fondamentali – che si è aperta con il sindaco Ricci, che ha sottolineato: «Grazie a Paola Severini, che ha accolto l’invito e ha organizzato questo evento all’interno di Pesaro 2024. Attraverso la cultura ci stiamo interrogando sulle grandi questioni di questo tempo. Il cambiamento climatico in primis, la pace e tra le tematiche sociale quello dell’accessibilità è centrale. L’obiettivo per il futuro, è diventare Capitale dell’accessibilità, perché vorrà dire essere anche più competitivi dal punto di vista della qualità della vita e dell’accoglienza. C’è tanto lavoro da fare, ma la strada è quella giusta».

Prendendo spunto dall’approvazione del PEBA, il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche del Comune di Pesaro (che il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità il mese scorso), Perugini ha aggiunto: «È un percorso di cui sono molto orgoglioso che ci ha visti tutti protagonisti e avviato con la prima edizione degli Stati generali dell’accessibilità, un momento di condivisione, propositivo, che ha coinvolto associazioni, professionisti, imprese, enti e cittadini che, ormai con cadenza fissa, s ritrova una volta all’anno per discutere di una tematica urgente e trasversale: l’inclusione. Sono tante le iniziative in corso, e insieme stiamo cercando per costruire soprattutto consapevolezza. Consapevolezza del fatto che le cose da fare sono tante – il PEBA indica 60milioni di euro di opere pubbliche necessarie per abbattere le barriere del nostro territorio – e che ciascuno dovrà fare la propria parte, a partire dalla quotidianità». Perugini ha poi sottolineato il focus dell’edizione 2024 degli Stati, «Grazie al contributo di autorevoli relatori ed esperienze di successo, cercheremo di approfondire le problematiche legate all’accessibilità del settore della cultura. Lo facciamo oggi, in questo anno straordinario della Capitale italiana, riconoscimento che ci auguriamo sia punto di partenza e momento di riflessione anche per le città che ci seguiranno».

Tra i protagonisti della mattina, la Garante per i diritti delle persone con disabilità Maruska Palazzi: «La conclusione del mio mandato è segnata da un grande risultato, l’approvazione del PEBA della città; era la richiesta più stringente che mi era stata rivolta in qualità di Garante. Insieme a Perugini siamo riusciti a presentare il Piano, che è un punto di partenza fondamentale per attivare politiche e progettualità inclusive che richiederanno un lavoro di anni e tante risorse, così come la presa di coscienza di una responsabilità condivisa sul tema». Palazzi ha aggiunto che la redazione del PEBA, «Ha messo in circolo nella città una riflessione molto importante sulle accessibilità, che sono quelle motorie – che prima o poi nella vita incontriamo tutti – quelle sensoriali, quelle comunicative-relazionali. Ed è questo il risultato più bello che potevamo raggiungere». C’è poi l’attualità legata all’anno di Pesaro 2024, «Il lavoro svolto durante la scorsa edizione degli Stati generali, insieme ai cittadini presenti al tavolo dedicato, ha permesso di realizzare la Carta dell’accessibilità di Pesaro 2024, una guida pratica per garantirla nei progetti che si sviluppano in questo anno e i tutti i Comuni della provincia, coinvolti tramite l’iniziativa ‘50×50 Capitali al quadrato’. Una buona pratica ‘spalmata’ nel territorio che lo arricchirà per sempre, e di cui siamo orgogliosi».

La giornata prosegue con gli spettacoli pomeridiani che si alterneranno dalle 16.30 alle 18 con le performance musicali di Federico Santangelo (29enne musicista abruzzese, affetto da malattia genetica rara, ha trovato nella musica la sua strada; con la tastiera elettronica emoziona intere platee) e dei Ladri di Carrozzelle (rock-band romana, nata nel 1989, composta da ragazzi con disabilità). Teatro e arte varia saranno proposti dalla compagnia Il Giullare di Trani, da Aispod – Associazione Inclusione Sociale Pari Opportunità Disabilità di Fano e dalla compagnia Cadiai di Bologna. Presente (con un videomessaggio) anche il Coro Manos Blancas del Friuli fondato in onore di Claudio Abbado.

Agli Stati generali dell’accessibilità pesarese, anche ospiti arrivati da tutto lo Stivale, professionisti, artisti e ambasciatori di una visione inclusiva dell’azione amministrativa, dell’arte, dello sport, della musica, della mobilità e dell’architettura. Testimonianze virtuose di inclusione e di accessibilità, in particolare, dei luoghi della cultura italiani. «Ci aiuteranno a lavorare per una cultura dell’accessibilità sempre più quotidiana, facile, intuitiva e condivisa». Tra gli ospiti: l’architetto Enzo Calabrese, che parlerà del progetto “Borgo Più”, sviluppato per il Comune di Alanno seguendo gli input dell’Associazione vittoria Città dei Ragazzi Odv; Mark De Laurentiis, direttore della direzione Tutela dei Diritti dei Passeggeri di ENAC che interverrà sul tema inclusione e accessibilità negli aeroporti e sui mezzi; Marina Giacometti, socia fondatrice dell’associazione Ottavo Giorno e insegnante di DanceAbility. Presenti agli Stati generali dell’accessibilità di Pesaro 2024, anche Roberto Natale, direttore Rai per la Sostenibilità ed Edith Gabrielli, direttrice del VIVE – Istituto Vittoriano e Palazzo Venezia.

Come la metti sta. A Cagli la mostra di Giovanni Termini

Termini

Nell’ambito di Pesaro “Capitale italiana della Cultura 2024″ e del progetto di dossier “50×50 Capitali al quadrato”, il Comune di Cagli e Pesaro Musei presentano la mostra personale di Giovanni Termini, Come la metti sta, a cura di Marcello Smarrelli, direttore artistico di Pesaro Musei, in programma nei suggestivi spazi del cinquecentesco Palazzo Tiranni-Castracane, dal 13 aprile al 30 giugno 2024.

L’esposizione, organizzata con la collaborazione di Cariaggi, storica filatura di Cagli, presenta una selezione di opere scultoree di cui una inedita e site-specific che dà il titolo alla mostra. La scelta del percorso espositivo segue le coordinate che orientano il programma di Pesaro 2024, relative al rapporto tra arte, natura, tecnologia, elementi che rappresentano altrettanti cardini della ricerca dell’artista.

“I segni che il tempo ha impresso nelle splendide sale di Palazzo Tiranni-Castracane in disuso da anni  – spiega Marcello Smarrelli – creano una profonda risonanza con il modus operandi di Giovanni Termini. Spesso gli intonaci consumati lasciano intravedere la stratificazione degli affreschi, le strutture dei muri e delle volte, rivelando gli artifici tecnici della costruzione, quasi che l’intero palazzo sottratto al flusso del tempo, in virtù di uno scarto concettuale, sia diventato un ready-made, assunto esso stesso dall’artista a opera d’arte autografa”.

Nato ad Assoro (EN) nel 1972, ma pesarese d’adozione, Giovanni Termini si colloca in una traiettoria della scultura contemporanea italiana che parte da Lucio Fontana fino all’esperienza dell’Arte Povera. Le sue creazioni sono permeate da un vitalismo materico fondato sul reimpiego e la rielaborazione di oggetti prelevati dalla realtà, configurandosi come “manufatti” che rivendicano esplicitamente una tecnologia di esecuzione. Un processo che si apre al dettato dei materiali, delineando una narrazione intorno all’uomo e alla sua natura. Fermamente situato in uno spazio e proiettato in una dimensione temporale, l’artista in un’intervista dichiara: “Penso che la creatività si nutra proprio dei conflitti che cerca, inutilmente, di sedare. Non vedo altri stimoli alla ricerca”.

Il senso del fare che muove Termini si esplicita nella serie delle opere esposte, che si misurano con il tema del lavoro a partire proprio dall’installazione site-specific Come la metti sta (2024), realizzata con materiali provenienti dall’azienda Cariaggi, in stretto dialogo con l’architettura della sala che la ospita caratterizzata da una decorazione blu ottenuta con l’utilizzo del guado, fino ad arrivare a Dialogo costruttivo (2017), opera dedicata al grande maestro Eliseo Mattiacci, originario di Cagli.

L’universo produttivo che esplora è spesso legato all’atto del costruire e allo spazio del cantiere, qui ricorrente attraverso il travestimento poetico di strumenti tecnici, come il trabattello usato nell’opera Hully Gully (2022). Sempre al contesto del lavoro si può riportare Circoscritta (2016), opera concepita originariamente a commento della tradizione vivaistica della città di Pistoia, apertamente ispirata al Manifesto del terzo paesaggio del celebre giardiniere e paesaggista francese Gilles Clément, che introduce il tema del rapporto con la natura. Quest’ultima è intesa sempre in relazione all’uomo, parte del suo stesso essere, ma in un equilibrio precario che sembra governare tale rapporto. Una precarietà che ricorre come principio fondante della sua grammatica scultorea, spesso attraverso l’inserimento di elementi “incongrui”, come in Tappeto in-solido (2021) o ne L’equilibrio dell’incongruo (2018), che sorprendono l’ordinaria percezione dello spettatore.

Intorno alla materia si gioca di fatto una partita decisiva nel lavoro dello scultore, che fa spesso ricorso a oggetti ordinari sottoposti a processi di manipolazione tecnologica come la galvanizzazione, impiegata ad esempio in Cordone (2021) e ne La specularità delle divergenze (2022). Questo trattamento, solitamente applicato alle superfici metalliche per incrementare la resistenza alla corrosione, rappresenta per l’artista un tentativo di rispondere alla vitalità dei materiali, di arrestarne l’inevitabile decadimento fissandone l’aspetto. Si tratta, tuttavia, di un tentativo destinato alla sconfitta, in quanto l’alterazione chimico-fisica prosegue comunque sotto il rivestimento metallico, consegnando l’opera al paradosso dell’ambiguità.

Un interesse plastico è evidenziato da Termini anche nel ricorso ad altri media, come la fotografia. Nel dittico La misura di una distanza (2022-23), parte della superficie dell’opera è rimossa svelando il supporto metallico, conferendo visibilità e, conseguentemente, rilievo al supporto dell’immagine.

In occasione della mostra Giovanni Termini, Come la metti sta sarà pubblicato un catalogo a cura di Simone Ciglia, edito da Arti Grafiche della Torre.

Giovanni Termini
Come la metti sta

A cura di Marcello Smarrelli
Palazzo Tiranni-Castracane, via Purgotti 51, 61043 Cagli PU
13 aprile – 30 giugno 2024

Con la collaborazione di Cariaggi.

Catalogo a cura di Simone Ciglia, edizioni Arti Grafiche della Torre

Inaugurazione sabato 13 aprile 2024 
h 18
Orari sabato e domenica h 11 – 18. Ingresso libero

Villa Marina cambia pelle

Villa Marina

Pesaro 2024 presenta un nuovo progetto di dossier che arricchisce il calendario dell’anno da Capitale. La pelle sotto. Decolonizzare Villa Marina prende forma nella sezione della natura imprevedibile della cultura ‘attorno’ ad un luogo molto ‘speciale’: la Colonia di Villa Marina, edificio fascista nel lungomare di Pesaro (città natale degli autori). Attraverso fotografie, installazioni e parole, il progetto indaga la percezione che i cittadini hanno della colonia di Villa Marina, per riconnettersi a fatti – tra presente e passato – relativi alla questione razziale. Inaugurata questa mattina l’installazione fotografica Bagni di Sole a cura di Nicola Perugini e Tommaso Fiscaletti (visibile fino al 31 dicembre 2024).

L’opera rappresenta appunto l’atto introduttivo del progetto La pelle sotto. Decolonizzare Villa Marina. Si tratta di una installazione site-specific, quindi pensata e realizzata per essere installata sopra una delle imponenti pareti della colonia, quella che guarda alla piscina e che collega la spiaggia a viale Trieste. Una fotografia che accosta e lega insieme memorie che si intrecciano e che ci riguardano molto da vicino: sia che facciano parte della storia dell’emblematico edificio di epoca fascista, sia che provengano da altri contesti, da città e da continenti differenti, solo apparentemente slegati dalle vicende di Pesaro. L’esperienza per immagini rappresentata nella gigantografia si articola in un montaggio di frammenti che invita a riscoprire il rapporto tra la dimensione locale e l’orizzonte coloniale e dunque globale di Villa Marina. Si parte da un’immagine centrale – che mostra l’innocenza dei bambini ospiti della colonia, la gioia del mare e del sole – per poi riconnettersi, attraverso la presenza di oggetti naturali, a memorie (intime o di pubblico dominio) che invitano chi guarda a fare i conti con l’amnesia collettiva sul passato coloniale dell’Italia e con la sempre viva questione razziale. L‘obiettivo di questa grande fotografia è quello di ri-portare lo sguardo di cittadini e visitatori verso un edificio che fa parte del ‘patrimonio scomodo’ e troppo a lungo abbandonato, della città e del nostro paese. Entrambi residenti all’estero da molti anni, i due autori pesaresi Fiscaletti e Perugini ritornano nella loro città con quest’opera che esplora il tema della riscoperta, del cambiamento del senso comune e di nuove possibilità per il futuro attraverso la comprensione critica del passato.

All’inaugurazione erano presenti: per il Comune di Pesaro, il sindaco Matteo Ricci e Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro; i curatori Nicola Perugini e Tommaso Fiscaletti; Marco Livi direttore artistico e di produzione per Macula – Cultura Fotografica; Massimo Testa direttore provinciale Pesaro INPS, Marino Bellucci/Dbm.

Così Matteo Ricci: “Il ringraziamento va agli artisti che attraverso quest’opera si sono inseriti nella Capitale italiana della cultura 2024, con un messaggio bellissimo: quello della lotta contro il razzismo. Siamo contenti che INPS abbia accettato questa idea, di utilizzare la copertura di Villa Marina per ospitare una bellissima opera che fa riflettere. L’auspicio è che la fondazione INPS riesca a vendere questo edificio e che possa risplendere. L’installazione ‘Bagni di Sole’ rende dignitoso questo spazio, a cui sono legate tante persone. Un luogo della memoria, dell’arte“.

Per Daniele Vimini “Il programma di Pesaro 2024 è nato dai bisogni e dai desideri degli abitanti di oggi per sviluppare azioni concrete di riscrittura urbana e culturale a vantaggio degli abitanti futuri. Questa matrice civica – accanto naturalmente al valore artistico – emerge molto chiaramente anche in ‘La pelle sotto. Decolonizzare Villa Marina’, progetto che attraverso lo studio di materiali e archivi che documentano un luogo iconico della città, rilegge la geografia urbana del presente portando a galla una memoria ingombrante su cui serviva luce. Un’azione di ricerca preziosa, avviata nell’anno da Capitale che rimarrà come consapevolezza permanente per la comunità del territorio“.

“Bagni di Sole’ e il progetto ‘La Pelle Sotto’ nascono dal costante incontro fisico e con lo sguardo con Villa Marina” sottolinea Nicola Perugini. “Per anni, ogni estate, ritornando a Pesaro con mia moglie (artista e docente palestinese-italiana, anche lei parte delle immagini dell’installazione!) e i miei figli per visitare la mia famiglia nella zona mare-porto, mi sono trovato davanti l’enorme edificio abbandonato e i teli svolazzanti. Mi sono sempre domandato come mai nelle targhe, nei ricordi delle persone con cui parlavo della colonia, fosse completamente rimossa la ‘storia scomoda’ di Villa Marina, il passato fascista e imperialista di questa istituzione elioterapica e talassoterapica. Insieme a Tommaso Fiscaletti abbiamo iniziato a condividere i nostri saperi, le nostre impressioni e a pensare a un progetto tra arte e ricerca dopo aver studiato materiali e archivi. Questo nesso tra, per così dire, il ‘colonialismo interno’ delle colonie fasciste per giovani in territorio italiano e il ‘colonialismo esterno’ delle conquiste violente dei territori d’oltremare in Africa è il cuore del progetto.

Villa Marina, con la sua innocenza di edificio fatiscente e abbandonato sul nostro lungo mare, incarna un’amnesia nazionale e internazionale: l’amnesia del passato coloniale italiano e occidentale, il rimosso delle origini storiche delle forme di razzismo che vediamo nel presente. Fare i conti con il passato significa fare i conti con il presente. Speriamo che lo spazio da oltre 200 metri quadrati sulla facciata della colonia porti a un risveglio critico della memoria locale e del nostro rapporto con l’amnesia coloniale. Uno spazio imponente che costituisce l’inizio di un processo di trasformazione della memoria della colonia. Il nostro intervento vuole creare consapevolezza civica e politica, e attraverso l’arte e la ricerca creare attivamente un nuovo senso, un nuovo significato, decolonizzato, di Villa Marina. Vogliamo lasciare nuove tracce”.

Continua Tommaso Fiscaletti: “La Pelle Sotto’ è un progetto che vorremmo sviluppare attraversando linguaggi e media differenti, nel tentativo di arricchire la percezione che abbiamo della Colonia di Villa Marina, riconsiderando ciò che rappresenta. Penso che l’installazione Bagni di Sole, possa introdurre al meglio questo percorso proprio perché porta con se l’essenza del progetto e del nostro pensiero. Dopo una pima visita e la creazione di alcune fotografie, con Nicola Perugini abbiamo presto intuito come Villa Marina fosse un soggetto sia dal punto di vista intellettuale che affettivo, importante per far convergere le nostre esperienze e creare qualcosa di radicato in pensieri che condividiamo, nella città in cui siamo entrambi cresciuti. La questione razziale, vivendo in Sudafrica da oltre dieci anni è per me e la mia famiglia alla base della quotidianità e la dedizione di Nicola a certi temi, come antropologo e come uomo è stata sicuramente d’ ispirazione, nel pensare a come veicolare questo pensiero in maniera inaspettata, servendoci dei media con cui mi confronto quotidianamente.

Da quella prima visita ad oggi, La Pelle Sotto ha preso forma (in queste sua prime espressioni) attraverso intense ricerche, centinaia di ore al telefono, lunghe sessioni di lavoro in studio e ripetute visite all’emblematico edificio. Le possibilità e intuizioni emerse negli ultimi due anni di lavoro, pensando ad una installazione sulla colonia che permettesse di vivere una riscoperta del luogo e delle sue origini, della sua connessione con il colonialismo d’oltremare, sono state molteplici. La gestualità che sta dietro alla grande immagine che infine abbiamo deciso di creare è però qualcosa che ha convinto subito entrambi: Le origini della Colonia, la sua memoria controversa e in qualche modo abbandonata, viene riscoperta e contestualizzata organizzando fisicamente una rete di contenuti appartenenti al nostro percorso. Un gesto guidato dalla natura, che riteniamo tanto elementare quanto scatenante. Abbiamo quindi utilizzato le dimensioni della facciata come una sorta di amplificatore in cui piccoli fondamentali elementi si manifestano come enormi, nel tentativo di evocare la possibilità di un avvicinamento a qualcosa di molto lontano“.

Così Marco Livi: “Macula ha supportato Nicola e Tommaso nella progettazione di ‘La Pelle Sotto, Decolonizzare Villa Marina’ contribuendo con la propria esperienza alla ricerca fotografica d’archivio, alla produzione e alle attività di coinvolgimento partecipativo. Insieme ai due autori, abbiamo svolto ricerche d’archivio e realizzato interviste, che hanno permesso di dare concretezza ai valori dell’opera complessiva, facendo riaffiorare un mondo dimenticato, o forse sopito, nei ricordi di chi ha vissuto questi luoghi in momenti storici anche molto diversi tra loro sul piano sociale. Le opere riflettono quindi questo studio che si concretizza ora in Bagni di Sole ma che darà vita anche a un archivio curato da Macula in cui confluiranno i materiali raccolti per renderli pubblicamente fruibili“.

Massimo Testa ha ricordato il ruolo di INPS come soggetto di welfare dunque in sintonia con il tema che affronta questo progetto: il ruolo delle colonie storiche nelle politiche di Guerra. “Apprezzo che si sia scelto di diffondere un messaggio così forte e così rilevante come la lotta al razzismo e alle logiche del dominio che trascendono i singoli periodi storici e sono pericoli su cui ci confrontiamo quotidinamente“.

Il progetto

Patrimonio cittadino protetto dal Ministero della cultura, la Colonia di Villa Marina è ‘segnata’ da una memoria complessa. Inaugurata nel 1928, l’imponente struttura architettonica in riva al mare nasce durante il periodo fascista con una doppia funzione: ospitare i bambini provenienti da classi disagiate e rafforzare la ‘salute dei corpi’ attraverso l’elioterapia e il soggiorno marino, al fine di costruire una ‘stirpe italica’ capace di colonizzare altre popolazioni nel continente africano. ‘La pelle sotto’ è un progetto di ricerca partecipativa e di interventi artistici che intende ‘decolonizzare’ la Colonia Villa Marina facendo riaffiorare criticamente questa memoria ingombrante che lega Pesaro alla storia mondiale della dominazione razziale. Ma anche ripensare la trasformazione della Colonia in una istituzione democratica che, nei decenni successivi alla liberazione nazionale, ha ospitato intere generazioni di bambini e studenti in un nuovo contesto, senza tuttavia che si sia mai interrogato a fondo il legame di Villa Marina con la questione coloniale d’oltremare, uno dei grandi rimossi dell’Italia.

Attraverso eventi artistici e momenti di confronto pubblico, il progetto costruisce le basi per immaginare una ‘colonia decolonizzata’: l’installazione ‘Bagni di sole’ su una delle facciate dell’edificio e una mostra fotografica diffusa sul circuito delle affissioni urbane aiuteranno a riscoprire con lo sguardo frammenti di Villa Marina, dopo il suo abbandono per oltre due decenni. Con la raccolta di testimonianze, immagini e oggetti della memoria, si creerà un archivio da restituire alla cittadinanza, mentre una serie di interventi aprirà ai molteplici significati della colonia e ai suoi utilizzi nel futuro. ‘La pelle sotto. Decolonizzare Villa Marina’ è curato da Nicola Perugini e Tommaso Fiscaletti con il supporto dell’associazione Macula – Cultura Fotografica.

La pelle sotto. Decolonizzare Villa Marina è un progetto possibile grazie al sostegno e alla collaborazione di INPS – nelle persone di: Ferdinando Montaldi e Roberta Chirici funzionari di alta professionalità, Emanuela Zambataro direttore regionale, Massimo Testa direttore provinciale Pesaro – e della Gestione Commissariale Fondo Buonuscita per i lavoratori Poste Italiane.

Un ringraziamento speciale alla ditta Dbm di Bellucci Marino & C. S.a.s. e al suo staff che per conto di INPS ha montato le impalcature e i teli, e in generale cura da 15 anni la manutenzione e la messa in sicurezza di Villa Marina.

Calendario progetto

13 aprile – 31 dicembre, Villa Marina installazione Bagni di Sole.

17 giugno – 28 luglio: inaugurazione e apertura della mostra fotografica diffusa sull’area urbana.

29 giugno, Pesaro Studi (viale Trieste): incontro pubblico sui temi alla base del progetto

Alla scoperta di Serra Sant’Abbondio

Serra Sant'Abbondio

Dal 15 al 21 aprile è il Comune di Serra Sant’Abbondio il nuovo protagonista di ‘50×50Capitali al quadrato’, il progetto simbolo di Pesaro 2024 che vede i cinquanta Comuni della Provincia di Pesaro e Urbino, a turno, Capitale per una settimana lungo il 2024; special partner ‘50×50 Capitali al quadrato’ Banca di Pesaro – Credito Cooperativo.

Il ricco programma – che si concentra nella terza settimana di aprile ma si snoderà fino a dicembre – si intitola ‘Percorsi condivisi tra saperi e sapori’ e rappresenta un viaggio tra memoria e natura alla riscoperta del valore delle buone pratiche del passato preziose per fornire indicazioni per il futuro. In calendario, un insieme di percorsi ‘condivisi’ per un vero e proprio progetto di accoglienza che rappresenta anche la riflessione di una collettività sulle sue origini e tradizioni da offrire in dono al visitatore in una prospettiva di benessere collettivo. Protagonista della settimana, il ‘gioiello’ di Serra Sant’Abbondio – il Monastero di Fonte Avellana -, le cui origini risalgono alla fine del X secolo e di cui anche Dante parla nel Paradiso (Canto XXI, versi 106-111). Tante le opportunità per gli amanti del trekking e delle passeggiate, ampio spazio alle radici gastronomiche di questa parte della provincia, grande il coinvolgimento delle scuole e non manca neppure la musica con il primo concerto di ‘Notturno contadino’ rassegna di Orchestra Olimpia per scoprire il territorio pesarese tra musica e natura. Nel principio della più ampia condivisione con i cittadini e in coerenza con il modello ‘50×50: Capitali al quadrato”, viene proposto “Serra Sant’Abbondio 2024: 5 frazioni x 5 giorni” che prevede la realizzazione di un evento in ognuna delle cinque zone che compongono il Comune. La settimana può contare sulla partecipazione attiva della Delegazione di Pesaro Urbino del FAI Fondo per l’Ambiente Italiano con sue iniziative dedicate. Presenti gli immancabili appuntamenti di Cosa c’è DOP.

Alla conferenza stampa erano presenti: Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro; per il Comune di Serra Sant’Abbondio, il sindaco Ludovico CaverniManuela Ciaruffoli assessora alle Politiche sociali, pari opportunità, politiche giovanili, ambiente e cura del territorio, i consiglieri comunali Marinella Frattesi e Bianca Rosa VaudagnaStefano Marochi presidente Pro-Loco Serra Sant’Abbondio.

“Un programma ricco, molto ben partecipato e raccontato, dunque un invito a tutti i cittadini della Provincia – i pesaresi su tutti – a scoprire Serra Sant’Abbondio”: così ha aperto Daniele Vimini. “Complimenti al programma che fornisce la traccia per una proposta che potrà continuare per tutto l’anno, nel rispetto pieno degli obiettivi che abbiamo tracciato per il progetto 50×50. Mi fa molto piacere ‘tornare’ a Serra Sant’Abbondio perché di fatto è da qui, da Fonte Avellana che è partito il racconto di condivisione del progetto da Capitale con tutti i comuni della Provincia. L’idea di un racconto che unisse tutti i comuni con una sintesi territoriale divisa per zone geografiche della provincia è partita proprio dalla zona del Catria e Nerone, cui si era affidata fin da subito una nuova centralità. Il programma è molto in linea con la natura della cultura, e si sviluppa dal patrimonio artistico e naturale passando per la valorizzazione di tutti i punti di interesse di questa destinazione magnificaInsomma una comunità che si è preparata a raccontarsi al meglio”.

“La settimana darà a tutti l’opportunità di conoscere un paese che vi sorprenderà, grazie anche alla sua posizione alle pendici del Monte Catria in una terra di confine tra tre provincie – Ancona-Pesaro-Perugia – e due Regioni: Marche e Umbria”. Così il sindaco Ludovico Caverni. “Il viaggio partirà dal gioiello più splendente: il Monastero Camaldolese di Fonte Avellana, secondo attrattore della Regione per il turismo spirituale con circa 20 mila presenze all’anno. L’unicità del territorio è data da un ambiente autentico mantenuto in modo sostenibile per secoli dagli abitanti del luogo: monaci, pastori, carbonai, boscaioli. Per questo l’anno scorso abbiamo inaugurato il Muap l’eco-museo della civiltà dell’Appennino umbro-marchigiano. Tra i luoghi da segnalare, la cripta paleocristiana di San Biagio, il complesso paleocristiano più antico e meglio conservato delle Marche (V-VI secolo d. C.), la chiesetta con gli affreschi del 300/400 attribuibili al Maestro del Palazzolo e il santuario naturale della Madonna del Grottone. Tanti i progetti per il futuro come la riscoperta di piatti della tradizione: il primo prodotto DeCo sono le pencianelle una pasta tipica di Serra Sant’Abbondio e poi la “polenta del carbonaio o la “pizza argentina. Vi aspettiamo a Serra Sant’Abbondio per godere di una natura incontaminata, di una gastronomia autentica e di una cultura a 360°”.

Ha continuato Marinella Frattesi: “il nostro programma è nato dal confronto e dalla condivisione perché Serra Sant’Abbondio è una “comunità in cammino”, un paese ospitale che rivolge il suo sguardo a tutte le persone che compongono la società per predisporre al meglio l’accoglienza e l’accessibilità nella consapevolezza che migliorare l’accessibilità per alcuni vuol dire migliorarla per tutti.  Per questo il calendario pensa ai bambini e alle famiglie, a chi ha difficoltà di lettura (con letture ad hoc), ai non udenti (con le letture in LIS), a chi ha difficoltà motorie (con servizi di navette) ma anche alle persone con intolleranze alimentari con menù specifici. Perché il nostro deve essere un tragitto culturale di accoglienza in un contesto in cui tutte le abilità “diverse” sono rispettate, valorizzate e soprattutto incluse”.

Bianca Rosa Vaudagna ha ricordato che nel programma c’è un’attenzione particolare per la poesia, elemento integrante della comunità serrana. “Da oltre 30 anni esiste l’associazione “I Poeti dell’Eremo”, che si occupa attivamente di divulgare la Poesia e la Cultura in tutte le sue forme, sia in Rima, in Sonetti, ma soprattutto in Ottava Rima, scritta e cantata, con progetti che coinvolgono anche le scuole e ogni anno organizza concorsi Letterari, letture nelle scuole, laboratori didattici, serate a tema”.

Così Manuela Ciaruffoli: “nel calendario della settimana grande attenzione all’ecologia e alla sostenibilità del nostro territorio, un territorio che ha resistito e ha continuato a vivere nonostante lo spopolamento, il terremoto e l’ultima l’alluvione del 16 settembre 2022. In programma, laboratori per bambini e una giornata per tutti con l’osservazione del sole nella mattina e del cielo e della luna nella serata, presentazioni editoriali che parlano di erbe e natura. Ricordo un progetto in corso di realizzazione: la Casa delle start- up, un incubatore/laboratorio per le nuove idee dei nuovi imprenditori dedicato alla trasformazione dei prodotti agricoli come zafferano, lavanda, funghi e tartufi. Tutto ciò che abbiamo realizzato come comunità è il frutto del vivere immersi nel verde, un ecosistema che va tutelato e rispettato”.

Le conclusioni a Stefano Marochi che ha ricordato Il Palio della Rocca, iniziativa ormai storica nata nel 1987 con lo scopo di unire la comunità di Serra Sant’Abbondio. “La rievocazione storica si svolge per 3 giorni consecutivi, nel primo o secondo fine settimana di settembre, comunque prima del 16 settembre, giorno dedicato a Sant’Abbondio ed è una rievocazione storica dell’edificazione della rocca, opera della fine del XV secolo commissionata dal Duca Federico da Montefeltro all’architetto Francesco di Giorgio Martini”.

SERRA SANT’ABBONDIO per Pesaro 2024 ‘Percorsi condivisi tra saperi e sapori’
Calendario 15-21 aprile 2024
LUNEDI’ 15 APRILE

< Ore 10 Monastero Fonte Avellana EVENTO DI APERTURA Scriptorium del Monastero. Seminario sulla Carta di Fonte Avellana nel trentennale della sua firma. Verifica prospettiva e impegno. Al termine visita al “Centro di interpretazione del patrimonio culturale dei Monaci Camaldolesi di Fonte Avellana”. Aperitivo finale.

< Ore 17 Serra Sant’Abbondio – Capoluogo, Cripta San Biagio SPAZIO SACRO Melissa Buccella- Concerto meditativo con arpa celtica a 432 Hz

MARTEDI’ 16 APRILE

< Ore 9.30-12/14-16 Serra Sant’Abbondio – Capoluogo, Centro Culturale “A.Moro” Biblioteca Comunale LABORATORIO con le/gli alunne/i della “Scuola Primaria L.Marra di Serra Sant’Abbondio” e della “Scuola dell’Infanzia intercomunale di Serra Sant’Abbondio- Frontone”: “Natura replicata”, frottage con foglie di alberi presenti sul territorio e allestimento di un pannello espositivo.

< ore 20.30 Poggetto – Frazione Ex- scuola PRESENTAZIONE DEI LIBRI “Ars herbaria” e “Verde resilienza”, con Karin Mecozzi: erborista, consulente in naturopatia tradizionale europea e antroposofica, coltivatrice e raccoglitrice di piante aromatiche e medicinali.  Saranno offerte tisane da lei prodotte secondo i principi di un rapporto elettivo tra piante ed esseri umani, tra civiltà e natura in cui prendersi cura di noi stessi implica prendersi cura della natura.

MERCOLEDI’ 17 APRILE

< Ore 10 Serra Sant’Abbondio – Capoluogo, MUAP Ecomuseo della Civiltà Appenninica Umbro-Marchigiana VISITA del C.S.E.R. “Margherita” di Pergola e del C.S.E.R. “L’Albero delle Storie” di Cagli.

< Ore 18 Oasi del gusto Cosa c’è DOP? Informati con gusto. Alla scoperta del nostro capitale gastronomico. Conduce Otello Renzi. Info 338 1978166

GIOVEDI’ 18 APRILE

< ore 9.30-12 Colombara- Frazione “FRATELLO SOLE…” Con Giorgio Bonacorsi, astrofilo dell’Associazione NASA di Senigallia. Osservazione del sole e laboratorio con le/gli alunne/i delle classi IV e V della “Scuola Primaria L.Marra di Serra Sant’Abbondio”

< ore 18-20 “SORELLA LUNA…” Con Giorgio Bonacorsi, astrofilo dell’Associazione NASA di Senigallia, osservazione del cielo e della luna

VENERDI’ 19 APRILE

< Ore 18 Bar Baraonda Cosa c’è DOP? Informati con gusto. Alla scoperta del nostro capitale gastronomico. Conduce Otello Renzi. Info 333 6733942

< Ore 20:30 Leccia Frazione Spazio adiacente la frana “LA GRANDE FRANA – LA NATURA CHE SI RIBELLA” proiezione del cortometraggio “Con altri occhi” realizzato dalle/gli alunne/i della “Scuola Secondaria di primo grado L. Mancinelli” di Castelleone di Suasa in collaborazione con l’Amministrazione, mostra fotografica, letture di testimonianze in prosa e poesia per una “prova di Apocalisse”: l’alluvione del 15 settembre 2022. Degustazione finale

SABATO 20 APRILE

< Ore 11 Montevecchio- frazione DAL “BALCONE DI SERRA SANT’ABBONDIO”. Nella cornice dell’Appennino coronato dalla cima del Monte Catria, reading poetico con accompagnamento musicale di Gilberto Merolli. Mostra di dipinti di pittori locali, allestita nella chiesa di Santa Maria della Neve ed estemporanea di pittura “Scorci d’Appennino” aperta a tutti coloro che vorranno cimentarsi. Aperitivo finale.

< Ore 17:30 Monastero Fonte Avellana Sala Bellenghi del Monastero SOAPOPERA DREAM…E ..LIS: CONCERTO “PASION…NOTE E COLORI” un arcobaleno musicale che parte da Giacomo Puccini (nei 100 anni dalla morte) e termina negli anni ‘70. All’insegna dell’accessibilità, contemporaneamente all’esecuzione di ogni brano, due performers LIS tradurranno i testi dei brani e i brani strumentali nella lingua dei segni eliminando ogni tipo di divisione tra musica leggera e operistica, arti visive e sonore, e udenti e non udenti. Verrà proiettata una storia animata realizzata per l’evento.

DOMENICA 21 APRILE

< Ore 12 Petrara – Frazione EVENTO CONCLUSIVO Camminata amatoriale verso il rifugio della Gingualdese, pranzo al sacco in autonomia e assaggio di prodotti biologici locali

< Ore 13:30/14 – NOTTURNO CONTADINO Concerto dell’Orchestra Olimpia. Nata nel 2018 da un’idea di Roberta Pandolfi e Francesca Perrotta, l’orchestra è costituita interamente da donne e promuove le figure femminili sia come strumentiste che come compositrici.

APPUNTAMENTI COLLEGATI

< martedì 16 aprile: 10.30-12.30; 15.30-18

< mercoledì 17 aprile: 15.30-18

< giovedì 18 aprile: 15.30-18

< venerdì 19 aprile: 10.30-12.30; 15.30-18

Visite guidate al borgo di Serra Sant’Abbondio. La conformazione urbanistica del paese conserva il tipico assetto dell’antico borgo medievale con la Porta Santa e la Porta di Macione (due porte medievali delle quattro originarie), le Mura Castellane, la Solcara (parte dell’impianto fognario medievale); la Porta del morto, la Casa Appenninica (tipica costruzione arcaica edificata esclusivamente con materiale di provenienza locale).

< Visite guidate alla Cripta paleocristiana di San Biagio (secoli VII-VIII) la più antica delle Marche e alla Cappella del Cimitero di San Biagio che ospita un affresco della prima metà del XVI secolo

< Visite guidate alla Chiesola della Canale (XIV secolo) con affreschi del Maestro del Palazzolo.

< Visite guidate al MUAP Ecomuseo della Civiltà Appenninica UmbroMarchigiana che aprirà le sue sale a tutti coloro che sono interessati alla cultura appenninica e alla valorizzazione del patrimonio naturalistico e storico del territorio.

< Centro Culturale “A.Moro”, mostra di abiti e/o stendardi del Palio della Rocca che ha luogo il fine settimana che precede il 16 settembre, giorno della festa del Santo Patrono Sant’Abbondio. Rievoca un momento del passato di Serra Sant’Abbondio: l’edificazione da parte dell’architetto militare Francesco di Giorgio Martini della Rocca di Sant’Habundi (1476-1486). La manifestazione è ricerca, rievocazione storica ma anche competizione tra i Castelli e i Borghi che si contendono il Palio della Rocca, raffigurante il patrono Sant’Abbondio.

Lunedì 15 aprile-domenica 21 aprile

Per tutta la settimana, i ristoranti del territorio propongono nel menù le “pencianelle serrane” certificate De.Co. Pasta tipica locale fatta con farine “bianche” e “integrali”, tirata “a mano”, una volta essiccata, si poteva conservare a lungo. Si tratta di un cibo povero che testimonia, ancora una volta, la creatività delle massaie del passato; riscoperto dalle cuoche/i “buongustai”, testimonia il valore e il gusto dei cibi antichi nella cultura locale. In anteprima durante la settimana, la Pizzeria presenterà una sperimentazione: ‘la pizza pencianella’ avviando un progetto di affiancamento di nuovi sapori agli antichi. I negozi abilitati a farlo, venderanno le “pencianelle serrane” De.Co.: il turista potrà così comprarle e cucinarle in proprio

A Pesaro la grande danza internazionale

danza

Continua la grande stagione di danza Pesaro 2024 con due spettacoli dal respiro internazionale: Lovetrain2020 di Emanuel Gat e Hairy di Dovydas Strimaitis. Gli spettacoli sono proposti a Pesaro nell’ambito della Stagione Capitale Danza di Pesaro capitale italiana della cultura 2024, nata dalla rinnovata collaborazione tra Comune AMAT, con il contributo di Regione Marche e Ministero della Cultura, main partner Gruppo Hera.

Da sempre interessato al rapporto tra strutture musicali e coreografiche, Emanuel Gat, uno dei più importanti e prolifici coreografi della scena contemporanea, arriva al Teatro Rossini di Pesaro martedì 16 aprile (ore 21) con la sua acclamata creazione Lovetrain2020, una sorta di “musical” contemporaneo – premiato come miglior spettacolo di danza della stagione 20-21 dall’associazione professionale francese di critica di teatro, musica e danza – costruito sui successi dei Tears for Fears.

Tra i coreografi più affermati della sua generazione, Gat continua la sua lunga esplorazione dei punti di incontro tra il coreografico e il musicale, il visivo e l’uditivo e delle potenzialità che essi racchiudono per l’osservazione, lo studio e il racconto. Lovetrain2020 è un’ode coreografica al suono e alle vibrazioni degli anni Ottanta, incarnati nella meravigliosa musica del duo britannico Tears for Fears (Mad worldShoutEverybody wants to rule the worldChangeSowing the seeds of love e molti altri incredibili successi di quel glorioso decennio). Il coreografo si tuffa nel “vibe” e nella spinta utopica di un’epoca ed esplora le possibilità espressive ed emotive scaturite dall’intreccio tra danza e musica pop. Lo spettacolo si svolge in uno spazio carico di riferimenti, contrappunti e possibilità infinite, dove movimento e suono interagiscono per rivelare ancora una volta e da un’angolazione diversa gli strati evidenti ma quasi trasparenti in cui le persone si incontrano, si allontanano, si spingono e si tirano l’un l’altra, si interrogano, prendono le loro decisioni e vanno avanti. In scena, in una vera e propria esplosione di energia con i talentuosi danzatori della compagnia Emanule Gat Dance.

Nasce in Israele nel 1969 Emanuel Gat è entrato alla Rubin Academy of Music di Tel-Aviv, con l’obiettivo di sviluppare la sua pratica musicale. Il suo primo incontro con la danza è stato all’età di 23 anni durante un workshop guidato dal coreografo israeliano Nir Ben Gal. Pochi mesi dopo, è entrato a far parte della Liat Dror Nir Ben Gal Company con la quale ha creato due opere ed è stato in tournée a livello internazionale. Ha iniziato a lavorare come coreografo indipendente nel 1994. Durante i successivi dieci anni, Gat ha sviluppato un approccio unico e personale alla coreografia e alla creazione di danza, attraverso numerosi progetti, collaborazioni e processi di creazione, ponendo le basi per la sua visione artistica e gettando le fondamenta per il suo futuro lavoro. Ha fondato la sua compagnia, Emanuel Gat Dance, presso il Suzanne Dellal Center di Tel Aviv nel 2004, e da allora ha creato un repertorio diversificato di opere. Il lavoro di Gat è stato presentato nella maggior parte dei principali luoghi e festival di danza in tutto il mondo negli ultimi 25 anni, ballato da un gruppo forte e diversificato di collaboratori di lunga data. Parallelamente al suo lavoro coreografico, Gat progetta l’illuminazione di tutte le sue opere, rendendole parte integrante del suo processo creativo.

I costumi sono di Thomas Bradley, realizzazione costumi Thomas Bradley e Wim Muyllaert, progettazione luci e direzione tecnica Guillaume Février, suono Frédéric Duru. La produzione dello spettacolo è di Emanuel Gat Dance, Marjorie Carré, Mélanie Bichot, co-produzione Festival Montpellier Danse 2020, Chaillot – Théâtre national de la Danse Arsenal Cité Musicale – Metz, Theater Freiburg, con il supporto di Romaeuropa Festival.

Secondo appuntamento con un altro grande esibizione internazionale con Hairy del coreografo lituano Dovydas Strimaitis, in scena a Pesaro venerdì 19 aprile ore 21:00 al Teatro Sperimentale. Un pezzo che fa girare la testa; i capelli volano, si agitano, frustano l’aria o semplicemente ricadono immobili. Un omaggio alla libertà, questo balletto di Strimaitis per quattro danzatori (Benoit Couchot, Lucrezia Nardone, Hanna-May Porlon e Line Branchereau) e i loro capelli. Con impressionante potenza, ondeggiano nella coinvolgente coreografia riferimenti subculturali identitari, politici, culturali e storici della danza.

Informazioni e biglietti per Pesaro presso biglietteria Teatro Rossini 0721 387621, AMAT circuito vivaticket anche online, prevendite anche alla biglietteria Tipico.tips 0721 34121 – 340 8930362.