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Il Bosco che Cammina muove i suoi primi passi

Bosco che cammina

100 grandi vasi d’alberi e arbusti procedono per la città: Il Bosco che cammina.

Il Bosco avanza per rigenerare suolo sterile, asfittico e mortificato.

Spazio di fecondità ritrovata.

Il Bosco si muove e ha volontà, intenzione.

Nel suo passare sceglie di occupare luoghi di pietra e asfalto per suggerire una visione che spezza l’abitudine: che è, ma potrebbe essere altrimenti.

Il Bosco comunica: da aprile ad ottobre ci racconta una storia diversa.

100 grandi vasi di alberi e arbusti che avanzano nella città per rigenerare suolo sterile: questo è ‘Il Bosco che cammina’, progetto appena presentato da Pesaro 2024 che prende forma nella sezione della ‘natura vivente della cultura’. Il percorso parte sabato 20 aprile a partire dalle 10 – una vera e propria giornata di festa di comunità cui tutti sono chiamati a partecipare – con 8 tappe che si snoderanno fino al mese di ottobre, ogni volta occasione per creare eventi di animazione e divulgazione culturale attorno al verde itinerante.

Mossi da un’esperienza ascoltata e neppure vista, nel dicembre del 2022 il sindaco Matteo Ricci e Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro, hanno immaginato di produrre in occasione di Pesaro 2024 un’installazione temporanea di alberi e arbusti in luoghi della città in cui l’elemento vegetale fosse assente, come un’invasione verde. L’evento doveva essere capace di produrre una rilettura dello stesso spazio urbano occupato e insieme un ripensamento della relazione uomo/natura e così è stato pensato. Dal 20 aprile, 100 alberi e arbusti (6 m e mezzo la pianta più alta) collocati in vasi di canapa di 1 metro cubo, occuperanno una parte di Piazza del Popolo e dopo due settimane procederanno in un lungo percorso a tappe verso la destinazione definitiva. A ottobre saranno piantate a terra nell’area dell’Istituto Alberghiero Santa Marta che grazie al progetto ‘Bosco che cammina’ sarà fortemente riqualificata trasformando un suolo pesantemente degradato e asfittico in un parco dotato anche di aule verdi.

La giornata inaugurale

Questo il programma di sabato 20dalle 10 la convocazione dei volontari che vorranno collaborare allo spostamento delle piante attesi nello spazio di uscita della Caserma in viale della Liberazione, previsto lo spostamento di 25 piante ad ogni trasferimento; ci sarà della musica nella pausa pranzo a cura dei ragazzi del Santa Marta, la performance di Simone Morottti e della compagnia di marionette Pouët, la Banda di Candelara alle 15 e djset finale a cura di uno studente del Santa Marta. Ma il programma ultimissimo si definirà nel corso della giornata anche in base ai tempi effettivi richiesti dalla logistica dei trasporti di un evento mai messo in piedi finora.

I soggetti coinvolti

Il progetto è stato coordinato da Michele Gambini e affidato operativamente ad Aspes, soggetto attuatore. Quest’ultima si è avvalsa dell’opera professionale di Olga Moskvina, paesaggista che ha curato tutta la parte progettuale e logistica, dalla progettazione dello spazio di destinazione finale delle piante al reperimento delle stesse in oltre 10 vivai sparsi in Italia fino all’ideazione del vaso di canapa, soluzione specificamente studiata per minimizzare l’impatto ambientale dell’evento. La cura degli eventi artistici e divulgativi che accompagneranno le diverse tappe del Bosco è di Sergio Paladino (ovviamente in squadra con coordinatore e progettista). Naturalmente la progettazione dello spazio del Santa Marta ha visto protagonista l’intero istituto scolastico con il dirigente Roberto Franca, i docenti e i ragazzi. Altro tassello fondamentale del lungo evento Bosco è la collaborazione della Protezione Civile nelle fasi di spostamento e nella cura delle piante.

Un ringraziamento enorme va rivolto al 28° Reggimento ‘Pavia’ nella persona del suo comandante, il colonnello Antonio di Leonardo, per avere ospitato il Bosco in costruzione. Considerando la complessità logistica di tutta l’opera, probabilmente il Bosco non si sarebbe potuto fare senza l’ospitalità dell’Esercito.

Anche altre imprese si sono messe in gioco generosamente per aiutare il ‘Bosco che cammina’: Renco ha messo a disposizione 10 piante che a ottobre andranno al Parco Molaroni, Lindbergh Hotels&Resorts di Nardo Filippetti ha ‘prestato’ alcune piante e la ditta Moretti Ugo Carrelli Elevatori fornisce i sollevatori per caricare e scaricare le piante sui carrelli, costruiti dalla ditta Teo Rimorchi.

I trasferimenti del ‘Bosco che cammina’, eventi nell’evento, coinvolgeranno volontari e cittadini. Hanno già risposto all’appello i VolontarX di Pesaro 2024 (un centinaio quelli coinvolti) e i Volontari del Verde del Comune ma l’invito a partecipare al progetto è aperto ed esteso a chiunque voglia dare il proprio contributo a spostare le piante. Nei suoi passaggi il Bosco coinvolgerà anche Liceo Artistico Mengaroni quando andrà ad occupare – accolto dai ragazzi – lo spazio antistante la scuola: la piazzetta della Creatività.

La storia

Il progetto è partito nell’ottobre 2023 con una serie di incontri partecipativi dai quali è emerso chiaramente che un’opera come il ‘Bosco che cammina’ potesse avere un senso profondo solo a patto di portare una trasformazione rigenerativa e definitiva. Era necessario che il bosco riconquistasse un spazio compromesso. Proprio in quegli incontri è emersa l’idea di coinvolgere il Santa Marta, idea poi immediatamente accolta dal sindaco Matteo Ricci, dal presidente della Provincia Giuseppe Paolini e dal dirigente scolastico Roberto Franca. La scuola è stata protagonista di numerosi incontri nei quali i ragazzi hanno espresso i loro bisogni e le loro aspettative e sono stati il punto di partenza per la progettazione dell’intervento di riqualificazione che partirà con la preparazione preliminare del terreno con largo anticipo rispetto alla collocazione definitiva delle piante. Un’altra indicazione emersa dagli incontri partecipativi di inizio progetto è stata la preoccupazione che un evento di questa natura dovesse essere pensato con il minore impatto ambientale possibile. Proprio per questo tutto il materiale utilizzato per il Bosco che cammina, compresi i vasi, sarà reimpiegato nella rigenerazione e riqualificazione dell’area del Santa Marta, per non mandare sprecato nulla.

Va ricordato che rispetto alle tappe del bosco, quella prevista a Calata Caio Duilio è soggetta all’autorizzazione dell’Autorità Portuale e della Capitaneria di Porto.

Alla conferenza stampa erano presenti: Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro; il consigliere comunale Michele Gambini coordinatore del progetto, la paesaggista Olga Moskvina, Sergio Paladino curatore artistico, Roberto Franca dirigente scolastico Istituto Alberghiero ‘Santa Marta’, il colonnello Antonio Di Leonardo comandante del 28° Reggimento ‘Pavia’ – Esercito Italiano, il presidente del Consiglio Comunale Marco Perugini.

Ha aperto Michele Gambinil’idea è stata quella di portare degli alberi in spazi che normalmente non vedono l’elemento vegetale per reinventarli, per produrre uno shock visivo. Il modo in cui l’abbiamo declinata è stata un processo di partecipazione in cui i cittadini ci hanno restituito cosa pensavano di questa cosa. E ci siamo resi conto che la cosa avrebbe avuto senso solo se avesse prodotto una trasformazione reale definitiva della città e così accade perché le 100 piante che partono sabato, a ottobre verranno collocate nell’area di pertinenza dell’Istituto Santa Marta trasformando un luogo di fatto sterile in un bosco con anche delle aule verdi. Quindi il senso dell’operazione è di investire risorse anche ingenti per recuperare uno spazio che non corrisponde al livello di qualità che dovremmo garantire ad una scuola e produrre trasformazione ambientale e sostenibilità. E nei 5 mesi prima dell’arrivo al Santa Marta, il bosco parlerà alla città con la sua presenza perché le 100 piante saranno spostate periodicamente per occupare spazi che solitamente non hanno verde. Si tratta di un’operazione molto complessa dal punto di vista logistico che non ha molti precedenti in Italia e nel resto del mondo. Gli aspetti da curare sono tanti, occorre garantire la sicurezza delle piante – quindi il vaso protegge da sbalzi repentini di temperatura e umidità troppo repentini – ad esempio, ma tutto è stato pensato comunque per minimizzare i rifiuti alla fine del progetto che deve lasciare sostenibilità ambientale e per la tutela delle piante. Quindi i vasi sono in pannelli di canapa totalmente naturale (fibre pressate), vasi che non esistevano e sono stati prodotti appositamente, e terra cruda, un materiale che poi sarà utilizzata anche per la sistemazione del Santa Marta e può essere interrato perché compostabile. Un aspetto relativo alla comunicazione del progetto è che quando le piante lasceranno piazza del Popolo avranno anche dei pannelli per fare divulgazione ambientale.

Olga Moskvina ha sottolineato la forte innovazione del progetto soprattutto nel rispetto delle piante in modo che non soffrano troppo; le modalità usate nel progetto verranno spiegate in modo da trasformarsi in indicazioni per tutti su come curare il proprio verde.

Sergio Paladino ha ricordato la componente artistica del progetto che vuole concepire per ogni spazio colonizzato uno spazio condiviso e partecipato di arte, cultura, socialità e benessere; ci sarà anche una cena in mezzo alle piante e dei momenti musicali in collaborazione con il Conservatorio Rossini. Una programmazione che si concentrerà volutamente su spazi meno centrali. Questo aspetto è stato realizzato con la collaborazione delle associazioni del territorio.

Così Antonio Di Leonardoil Bosco che cammina ha interrotto la routine della caserma e portato ossigeno e colore, quindi ringrazio il Comune. Questa e tante altre iniziative dimostrano quanto la sinergia tra realtà diverse porti a risultati ottimali anche in vista della fruizione della gente di Pesaro. Per noi militari abituati a vivere nella natura è stato un motivo in più per imparare ad amare le piante.

Roberto Francasono molto felice della partecipazione ad un’attività che mette i ragazzi al centro e li rende i custodi del bosco, qui gli studenti partecipano in prima persona diventando custodi del verde e si fa esperienza nel segno della sostenibilità.

Le conclusioni a Daniele Viminisiamo molto felici ed emozionati per un progetto che è una delle cose che rimarranno nel futuro non solo per il numero di persone coinvolte e il processo partecipativo ma anche per lo spazio trasformato della città. Il lavoro va contestualizzato anche in quadro più ampio per cui da ottobre in avanti rimarranno 7 ettari di piante messe a dimora grazie anche ad Aspes e alla Società Autostrade. Con Pesaro 2024 si è riusciti ad ottenere una grande operazione di spostamento piante per arrivare ad un bosco che avrà vita lunga e stabile, un patrimonio condiviso. Con un messaggio importante che verrà veicolato in questi mesi di qui ad ottobre, perfettamente in linea con ‘la natura della cultura’ per il valore della sostenibilità ma anche perché si tratta più che mai di un progetto di comunità. Il bosco sarà un elemento scenografico della città, non solo per il corteo olimpico di sabato ma per tutte le zone di sosta delle piante che prenderanno nuova vita.

Il saluto finale di Marco Perugini che ha annunciato che sabato 20 aprile il Comune consegnerà al 28° Reggimento Pavia un attestato di riconoscenza per questa e tutte le altre collaborazioni nel corso del tempo e per le attività portate avanti in Italia e nel mondo che aderiscono perfettamente con i valori di Pesaro 2024.

Il percorso del Bosco che cammina

DATA PARTENZA ARRIVO
1 20/4 Viale della Liberazione Piazza del Popolo
2 04/5 Piazza del Popolo Via San Francesco
3 18/5 Via San Francesco Mengaroni /Piazzetta della Creatività
4 01/6 Mengaroni Viale Marconi (Auditorium Scavolini)
5 29/6 Viale Marconi Calata Caio Dullio
6 13/7 Calata Caio Dullio Viale Marconi
7 03/8 Viale Marconi Sfera Grande di Pomodoro
8 07/9 Sfera Grande di Pomodoro Santa Marta

Reali Meraviglie: riflessioni sull’uomo del nuovo millennio

Reali meraviglie

Riflette sul futuro dell’umanità, il nuovo progetto di dossier di Pesaro 2024 che – da marzo a luglio – arricchisce il calendario dell’anno da Capitale: ‘Reali Meraviglie’ prende forma nella sezione della ‘natura vivente’ della cultura ed è curato dall’associazione Umanesimo Artificiale attraverso il suo istituto di ricerca Transmedia Research, con la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di FanoSpecial partner, Dago Elettronica.

I confini tra umano e macchina, naturale e artificiale hanno perso ogni valore ontologico e l’uomo è letteralmente permeato e penetrato dalla tecnologia; ‘Reali Meraviglie’ parte da questo assunto e si pone un obiettivo preciso: indagare il frame post-organico attraverso un ciclo di opere installative ed esperienze performative e immersive di forte impatto visivo e partecipativo, che mettono al centro le tecnologie esponenziali del presente e prossimo futuro. Artisti internazionali saranno invitati a riflettere insieme alla cittadinanza sui principali temi di indagine attraverso la creazione di lavori site-specific per Pesaro 2024. Ciò che lega tutte le attività è un programma multidisciplinare di ricerca artistica ed education ibrido online/offline che coinvolge 8 studenti dal mondo. Gli eventi si svolgeranno in varie sedi a Pesaro, Fano, Pergola e San CostanzoPrimo appuntamentodal 29 al 31 marzo a Fano nella Pinacoteca San Domenico con Neil Harbisson e Pol Lombarte ‘Sonochromatic Piano’.

Alla conferenza stampa sono intervenuti: per Pesaro 2024, il direttore generale Silvano Straccini e il direttore artistico Agostino RiitanoFilippo Rosati presidente di Umanesimo Artificiale.

Ha aperto Agostino Riitano: Reali Meraviglie’ è un progetto molto radicato nella tematica di Pesaro 2024 ma soprattutto è un progetto che è frutto del percorso di cocreazione attivato nei mesi scorsi con Umanesimo Artificiale, interlocutore straordinariamente fertile dal punto di vista della proposizione di contenuti per andare a frequentare quelle frontiere un po’ più avanguardistiche sui temi della relazione tra uomo, natura e tecnologia. Dopo la poesia di Spark delllo scorso weekend con ben 15.000 persone di pubblico nelle tre serate, ora entriamo in un discorso ben diverso che prevede anche opere site specific per Pesaro 2024 e che ci darà la possibilità di entrare in relazione con artisti che hanno fatto scelte particolarmente radicali. Ci saranno anche talk e sessioni di workshop con un programma molto intenso e mobile che coinvolge diversi Comuni su temi molto spinti rispetto alla ibridazione dei corpi attraverso la tecnologia”.

“Siamo entusiasti di ospitare artisti internazionali in un ricco calendario di appuntamenti sia online che in presenza nella nostra provincia”: così Filippo Rosati. “Crediamo che Pesaro2024 sia la giusta cornice per affrontare i tempi della contemporaneità attraverso esperienze performative e immersive; ringraziamo il Direttore e tutto lo staff per la fiducia”. Umanesimo Artificiale è un’associazione culturale e studio creativo che nasce a Fano nel 2017 che in questi anni ha dato vita a progetti di ricerca sul territorio e in giro per l’Europa su arte, scienza e tecnologie. L’idea è quella di fare con la nostra piattaforma digitale da network e scambio all’interno di una vetrina ideale come Pesaro 2024. E rispetto al claim  ‘La natura della cultura’ noi apriamo un focus sull’essere umano del nuovo millennio anche alla luce delle recentissime scoperte tecnologiche. Non per dare risposte ma per farci la domanda se la biologia del corpo umano sia adatta a questo sviluppo tecnologico che avanza. Con l’obiettivo di far passare una visione del futuro non distopica ma di un futuro che ci stiamo costruendo noi con una serie di strumenti che è giusto iniziare a conoscere. Questa la sfida”.

Le conclusioni a Silvano Straccini: “Reali Meraviglie’ è probabilmente il progetto più ambizioso di Pesaro 2024 dal punto di vista tecnologico rispetto ai contenuti che ci siamo dati come Capitale. Il dialogo con un interlocutore come Umanesimo Artificiale è stato naturale perché questo è un ambito su cui ci piaceva avere gli stimoli giusti visto che la riflessione sul digitale e sul futuro è più che mai attuale. Non c’è solo Pesaro ma un dialogo con il territorio della provincia, anche questo molto importante. Speriamo di intercettare un pubblico nazionale e internazionale”.

Reali Meraviglie. Transitions, transformations and transcendence
CALENDARIO
29 + 30 + 31 marzo Fano, Pinacoteca San Domenico

Umanesimo Artificiale presenta Neil Harbisson e Pol Lombarte “Sonochromatic Piano” in collaborazione con Cyborg Foundation

talk + workshop + performance site specific. Il workshop è finalizzato alla realizzazione dell’opera (pianoforte “preparato”) che l’artista userà per la performance del 30 marzo.

Neil Harbisson è un artista contemporaneo e attivista cyborg, meglio conosciuto per avere un’antenna impiantata nel cranio e per essere la prima persona al mondo riconosciuta come cyborg da un governo. Nato con una forma di daltonismo che gli fa percepire il mondo in bianco e nero, Harbisson è noto per la sua abilità estesa di ascoltare i colori e percepirli dal di là delle possibilità della visione umana. Nel 2010 ha fondato la Cyborg Foundation, un’organizzazione internazionale per aiutare gli umani a ‘diventare’ cyborg. La sua forma artista esplora i concetti di identità, percezione umana, connessione tra vista, udito e forma artistica attraverso nuovi input sensoriali.

‘Sonochromatic Piano’ è una performance di cyborg art unica nel suo genere, che permette al pubblico di sperimentare il colore del suono. Ogni tasto del pianoforte modificato si collega ad una lampadina colorata, trasmettendo visivamente la frequenza della nota. L’artista cyborg Harbisson collegherà la sua antenna agli altoparlanti tramite bluetooth e punterà l’antenna verso le lampadine. Questo connubio crea un duetto unico tra pianoforte e antenna arricchendo la composizione con suoni sia acustici del pianoforte che elettronici dell’antenna.

orario:

venerdì 29 e domenica 31 marzo 15:00- 20:00

sabato 30 marzo dalle 10:00; ore 21 talk con Neil Harbisson e a seguire performance

Ingresso gratuito senza prenotazione

27 aprile San Costanzo, Teatro della Concordia

Umanesimo Artificiale e Hyperobjects presentano: Aun Helden “Fenômeno

https://www.instagram.com/aunhelden/

talk + performance site specific (première)

Aun Helden è un’artista transdisciplinare brasiliana che lavora con molteplici media come performance, incorporazione di protesi, video, suono e immagine. ‘Sono un sogno, il sogno di me stessa, e quando sei un sogno non hai bisogno del destino, il tuo corpo è fatto di vita e di morte… sono una radice d’albero che si ribella contro il cemento’. Attraverso il processo di creazione, Helden sviluppa un nuovo immaginario corporeo, creando finzioni e linguaggi che sfuggono alle aspettative umane e binarie, il tutto in linea con la sua identità, ricerca semiotica ed epistemologica. Aun ha esposto a livello internazionale, tra cui alla Lux Gallery, Londra (2021), SP ARTE, San Paolo con Aura Gallery (2022), Opyum Contemporary Video Festival, Parigi (2022) e Saigon Athens Gallery, Atene (2022).

Ingresso gratuito. Info: account instagram @umanesimo.artificiale @transmediaresearch.institute, www.transmediaresearch.institute

25 + 26 maggio Pergola, chiesa Santa Maria di Piazza

Umanesimo Artificiale presenta: Dr. Daniel Fesltead “Always On My Mind”

https://www.instagram.com/felstead.daniel/

Installazione video, lavoro su commissione (première)

Daniel Felstead (PhD) è un accademico e content creator la cui pratica artistica si concentra sulla relazione tra moda, tecnologia e cultura. Con oltre 15 anni di esperienza nel settore come designer esperienziale e stratega per aziende del calibro di Google, Microsoft, Nike e Siemens, è il leader del corso MA Fashion Media & Communication presso il London College of Fashion (UAL). Daniel ha tenuto conferenze e presentato lavori a livello internazionale, tra cui Ambika P3, Architectural AssociationBerlin Critics WeekFundació Foto Colectania, Global Art Forum, PAF, Serpentine Galleries, Tate e V&A. Il suo dottorato di ricerca ha esplorato il lavoro dell’artista Tino Sehgal in relazione alle modalità speculative di produzione, alla materialità e alla piattaforma. Più recentemente ha prodotto due cortometraggi acclamati dalla critica per DIS (The Metaverse In Janky Capitalism / Literally No Place) che esplorano i miti, le ideologie e le realtà del metaverso e dell’intelligenza artificiale.

Ingresso gratuito. Info: account instagram @umanesimo.artificiale @transmediaresearch.institute, www.transmediaresearch.institute

29 + 30 giugno Pesaro, Palazzo Gradari

Inaugurazione della mostra collettiva con i lavori degli studenti internazionali del semestre ibrido di Transmedia Research Institute

Ingresso gratuito. Info: account instagram @umanesimo.artificiale @transmediaresearch.institute, www.transmediaresearch.institute

6 + 7 luglio Fano, Pinacoteca San Domenico

Umanesimo Artificiale presenta: Fronte Vacuo “δISSOLUTION: The Oracle

con Marco Donnarumma, Margherita Pevere, Andrea Familiari

Intro

talk + performance site specific (première)

Fronte Vacuo è un gruppo di performance transdisciplinare nato e con sede a Berlino che unisce body art, teatro, danza, performance audiovisiva e tecnologia. Le opere sono definite da metodi inaspettati di interazione con il pubblico, performance corporee radicali e un lavoro rigoroso sul simbolismo. I loro materiali sono corpi umani e non umani, simbionti organici, macchine di intelligenza artificiale, suoni spaziali e immagini intrecciate in tumultuosi biomi. In italiano “Fronte” significa fronte militare o politico, e “vacuo” significa vacuo, senza contenuti. “Fronte vacuo” si riferisce quindi a un fronte militante vuoto di significato, un cinico riferimento alla cieca fede odierna nel tecno-capitalismo. Fronte Vacuo è stato fondato nel 2019 dagli artisti Marco Donnarumma, Margherita Pevere e Andrea Familari. Testimoniando la convergenza tra sconvolgimento ecologico, polarizzazione socio-politica e progresso tecnologico, hanno combinato le loro pratiche individuali in un’unica entità artistica. Fronte Vacuo, quindi, intreccia elementi di media art, performance, musica interattiva, video arte e bioarte in una pratica che elude le delimitazioni di genere.

Ingresso gratuito. Info: account instagram @umanesimo.artificiale @transmediaresearch.institute, www.transmediaresearch.institute

SPARK: in 20mila per il ritorno delle lucciole

SPARK

La poesia sospesa nell’aria del parco della città ha meravigliato più di 20mila tra pesaresi e ‘cittadini temporanei’ della Capitale italiana della cultura accorsi al Miralfiore per assistere a “Spark – Ritornano le lucciole”, la poetica installazione dell’artista Daan Roosegaarde che per tre sere – dal 22 al 24 marzo (dalle 20 alle 23), special partner BPER – ha affascinato il pubblico del parco urbano con migliaia di piccoli fuochi d’artificio organici e biodegradabili fluttuanti nell’aria di Pesaro 2024.

Famiglie, coppie, turisti arrivati da tutto lo Stivale si sono dati appuntamento per assistere al “ritorno delle lucciole” nella cavea del polmone verde di Pesaro. Il sindaco Matteo Ricci e il vicesindaco assessore alla Bellezza Daniele Vimini, parlano di “Una sfida vinta di cui siamo molto felici, quella di portare 20mila persone ad assistere a un’installazione d’arte contemporanea nel nostro parco urbano. Spark non è stata una semplice scenografia ma un vero e proprio concept artistico che è stato colto dai pesaresi e dai viaggiatori accorsi per assistere a questo evento unico in Italia, che ad oggi non ha ulteriori repliche”.

Erano in 4mila i presenti all’apertura del venerdì; 9mila nella serata clou del sabato; 7mila, in parte sotto la pioggia, la domenica al Miralfiore, una location che ha entusiasmato lo stesso artista Daan Roosegaarde, SPARK è un luogo di meraviglia che mostra una nuova alternativa sostenibile per celebrare lo spazio e il tempo” che i visitatori hanno vissuto nel parco urbano, di cui l’artista ha detto: “Abbiamo cercato a lungo la location perfetta, anche in altre città tra cui Londra e Auckland e, sarò onesto, credo che il Parco Miralfiore questa lo sia“.

Vimini sottolinea come l’aver portato l’installazione artistica in questa location, sia “Un ulteriore tassello della valorizzazione del Miralfiore, che si aggiunge all’importante lavoro fatto dalla giunta in questi anni per un parco sempre più da vivere. E in cui la meraviglia delle lucciole ha veicolato la necessità di riappropriarsi degli spazi della natura, per ritrovare il nostro ecosistema originario. Spark è stata un’occasione speciale per comprendere l’armonia de ‘La natura della cultura’ della nostra comunità”. Vimini ha poi aggiunto che, la performance è stata “Un’esperienza che sarà patrimonio collettivo per le attuali e future generazioni come faranno gli altri “grandi eventi” di Pesaro 2024, tra cui Kagami, di Ryuichi Sakamoto e Tin Drum (29 agosto/11 settembre) e The Life di Marina Abramović (giugno), anteprime europee o nazionali che saranno da non dimenticare”.

La performance di SPARK, prima di Pesaro, è stata realizzata a Tokyo, Bilbao, Aix-en-Provence, Madrid, Auckland, Giordania, Melbourne, Londra e Leeuwarden nei Paesi Bassi. È vincitrice dei Dutch Creativity Awards 2022 e di 3 Lovie Awards, inclusi il People’s Lovie Winner.

Pesaro Capitale internazionale della musica acusmatica con la Sonosfera®

Sonosfera®

Pesaro 2024 presenta un nuovo progetto di dossier che prende corpo nell’anno da Capitale: si tratta di ‘In Ascolto: la Sonosfera® da dentro, fuori e oltre’, collocato nella sezione della ‘natura vivente’ della cultura, attuato dalla Fondazione Centro Arti Visive Pescheria, a cura di David Monacchi. Il progetto nasce all’interno di ISAC-2024 (International Sonosfera® Ambisonics Competition ‘Eugenio Giordani’): l’Associazione Culturale Fragments of Extinction implementa la realizzazione operativa della seconda edizione del concorso internazionale di composizione elettroacustica tridimensionale per Sonosfera® ideato da David Monacchi nel 2023 e dedicato al M° Eugenio Giordani docente del Conservatorio Rossini scomparso nel 2020 che ha diretto per 40 anni la storica Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio Rossini. Venerdì 15 marzo in Sonosfera®, in programma la premiazione e il concerto dei premiati al termine di una mini-residenza dei vincitori per l’ottimizzazione delle proprie composizioni che si svolge nell’anfiteatro tecnologico per l’ascolto profondo di ecosistemi e musica di Pesaro città creativa Unesco della Musica. Nel segno del dialogo internazionale, ISAC-2024 si avvale di un partner prestigioso: l’IRCAM Centre Pompidou di Parigi.

Dopo il grande successo della prima edizione di ISAC che ha visto la partecipazione di 77 candidati provenienti da ben 26 paesi, l’IRCAM – che proprio nel 2024 celebra il 30° anniversario del suo Forum – ha proposto a Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura la collaborazione per il concorso 2024 per creare un premio in sinergia. La confluenza preziosa di ricorrenze rappresenta così un’opportunità unica per i vincitori che avranno il privilegio di viaggiare da Pesaro a Parigi, sperimentando due delle strutture pubbliche di fama mondiale per l’ascolto acusmatico High-Order Ambisonics (HOA): Sonosfera® a Pesaro ed Espace de Projection a Parigi. Alla chiusura della call, i risultati sono straordinari: 149 candidature da 42 paesi, più del doppio rispetto all’edizione ISAC-2023. Il concorso ISAC funge da piattaforma per supportare le pratiche creative nella musica interamente perifonica e nella composizione di paesaggi sonori. Contribuisce alla diffusione di una cultura incentrata sull’ascolto acusmatico tridimensionale, una visione cara ai pionieri della musica elettronica ma che finora non è stata esplorata a fondo, visti i vantaggi dei moderni software e delle tecnologie elettroacustiche. Due le commissioni del concorso:  la steering committee composta da Nicola Casetta, Carmine Emanuele Cella, Tommaso Giunti, David Monacchi, Alessandro Petrolati; la giuria internazionale a cura dell’IRCAM: Núria Giménez Comas, Sivan Eldar, Philippe Langlois, Frank Madlener, David Monacchi, Markus Noisternig (Chair). 

Alla conferenza stampa erano presenti: in collegamento Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro e Agostino Riitano direttore artistico Pesaro 2024; il professore David Monacchi ideatore di Sonosfera®.

Ha aperto Daniele Vimini: “Questo progetto con due specificità importanti: ovvero quella di dimostrare le potenzialità di Sonosfera® – anfiteatro tecnologico che nasce per raccontare paesaggi sonori ma anche per la composizione digitale – attraverso un concorso mondiale. E poi il concorso nel nome di Eugenio Giordani – fra l’altro la fase finale dei concerti avverrà nei giorni del suo compleanno – è caratterizzato da un forte coinvolgimento internazionale, con un senso di comunità locale e globale. Tutto ciò con un grande lavoro tecnico dietro. Ed è prezioso e unico che ad un concorso che aveva già un credito internazionale si sia unita un’istituzione come l’IRCAM di Parigi. E’ chiaro che si tratta di uno degli appuntamenti più qualificanti della Capitale della cultura perché ha anche la caratteristica della riproducibilità della formula negli anni, dunque un progetto che non si esaurisce con il 2024 ma ha la possibilità di sedimentare le esperienze diventando patrimonio consolidato”.

Ha continuato Agostino Riitano: “Oggi con l’avvio del progetto che vede Sonosfera® protagonista per noi è anche l’occasione per ricordare che Sonosfera® è stata sicuramente una delle fonti di ispirazioni centrali per la definizione del tema del nostro dossier di candidatura che ci ha consentito poi di vincere il titolo di Capitale della cultura. All’epoca l’incontro con la Sonosfera® è stata una folgorazione perché al suo interno arte, natura e tecnologia sono straordinariamente legati tra loro e ci hanno dato la possibilità di avere una tangibile presenza nell’ecosistema culturale della città di quella che poteva essere per noi la declinazione della natura della cultura, ovvero la relazione tra arte, natura e tecnologia.

Questo è stato un elemento decisivo perché dall’esperienza in Sonosfera® abbiamo iniziato un’interlocuzione molto forte con Monacchi disponibilie fin da subito a condividere tutti i ragionamenti alla base di quella che è una vera e propria invenzione artistica: è importante sottolinearlo, c’è un forte aspetto pioneristico e un cambiamento epocale per la fruizione ma anche per la composizione musicale. Questo è alla base del concorso di cui quest’anno ricorre la seconda edizione con cui alziamo decisamente l’asticella, che ha raggiunto una maturità straordinaria e che ci darà ulteriori opportunità di sperimentazione. Ricordo che sempre legato alla Sonosfera® c’è il progetto Twin Color di cui parleremo più avanti”.

Le conclusioni affidate a David Monacchi: “ISAC è un concorso che è alla seconda edizione, l’anno scorso eravamo soli, avevamo lanciato questa iniziativa sotto l’idea del Maestro Eugenio Giordani che non c’è più e che ci ha lasciato proprio con la volontà di lanciare un concorso per la Sonosfera® che potenziasse la composizione elettroacustica a livello internazionale proprio per questi spazi tridimensionali. Già l’anno scorso abbiamo avuo grandi risultati, per l’anno in corso abbiamo la collaborazione dell’IRCAM di Parigi. Non è stato facile istituire una collaborazione però è stato grande l’interesse di Parigi a seguire tutte le nostre istanze e impostazioni, si sono miracolosamente accodati a questa iniziativa cui abbiamo dato forma nel segno e nel solco dell’edizione 2023. Quest’anno la call lanciata a livello internazionale ha coinvolto i nostri contatti in ambito accademico ma anche tutto il bacino di utenza del Centre Pompidou. E i numeri sono raddoppiati con tutta l’Europa rappresentata, il Nord America, Cina, Giappone, Corea, Taiwan, Hong Kong con presenza forte dell’Oriente.

Quindi il concorso è diventato il più importante al mondo per la composizione musicale acusmatica. Dunque l’adesione così forte ci ha messo nelle condizioni per cui la Capitale della cultura 2024 è diventata anche capitale della musica elettroacustica tridimensionale acusmatica; vuol dire che abbiamo messo in moto un meccanismo virtuoso per far capire al mondo che la musica elettroacustica può essere ascoltata in un modo molto specifico che la Sonosfera® consente: e cioè essere in uno spazio del tutto buio e dove le sorgenti sonore stanno tutte attorno. La metafora del titolo ‘In Ascolto: la Sonosfera® da dentro, fuori e oltre’, rende bene l’idea di questa compenetrazione”.

Il significativo progresso nelle tecnologie del suono tridimensionale negli ultimi anni ha portato alla proliferazione di creazioni artistiche in diversi ambiti della produzione musicale. Generi come la musica elettronica ed elettroacustica, la soundscape composition, i documentari tematici, gli audiodrammi, le registrazioni musicali, ecc., stanno ora adottando tecniche audio spaziali. Ciò consente di modellare il suono all’interno di un dominio sferico, trasformando lo spazio (compresa la posizione, dimensione e prospettiva delle sorgenti sonore) in uno strumento compositivo tangibile. Fondato a Pesaro nel 1971 da Walter Branchi e sotto la direzione di Eugenio Giordani per oltre quattro decenni, il laboratorio elettronico per la musica sperimentale LEMS ha coltivato una tradizione sulla composizione elettronica pionieristica in Italia. Sebbene vi sia ormai un’ampia disponibilità di software e hardware per la sintesi, la manipolazione e la post-produzione del suono in queste creazioni, è evidentemente molto meno comune poter utilizzare teatri e luoghi attrezzati per riprodurre queste opere in perifonia sferica, in particolare per un pubblico di sufficienti dimensioni. Sonosfera® soddisfa entrambe le esigenze: uno standard tecnologico di 6° ordine Ambisonics di altissimo livello qualitativo sonoro, e una capienza di 60 posti.

In Ascolto: la Sonosfera® da dentro, fuori e oltre ISAC-2024
CALENDARIO
Pesaro, Sonosfera®

< giovedì 14 marzo  prove dei candidati

< venerdì 15 marzo

9-13 prove e ottimizzazioni composizioni dei candidati

16-17 concerto d’ascolto dei finalisti

17.15-18.15 sede in definizione cerimonia di premiazione

18.30-19.30 Concerto dei premiati

< sabato 16 marzo

17-18 Concerto dei brani short list 1

18-19 Concerto dei brani short list 2

21-22 Concerto dei premiati

<domenica 17 marzo

16.30-17.30 Concerto dei brani short list 2

17.30-18.30 Concerto dei premiati

Parigi, Espace de projection

< martedì 19- venerdì 22 marzo 2024 Partecipazione dei vincitori ai workshop del Forum IRCAM e al lavoro di remix in situ all’Institut de recherche et coordination acoustique/musique

< venerdì 22 marzo 2024 Evento finale nei workshop del Forum IRCAM 2024 e concerto finale

Parte Botanica partecipata, il progetto di educazione alla cittadinanza ecologica per le scuole

Botanica partecipata

Dopo Oceano Adriatico, Pesaro 2024 presenta il secondo progetto di dossier che prende il via nell’anno da Capitale: venerdì 26 gennaio (ore 16.30) a Palazzo Gradari parte ‘Botanica partecipata’, nella sezione della ‘natura vivente’ della cultura. Si tratta di un progetto di partecipazione attiva e di educazione alla cittadinanza ecologica e sostenibile per le scuole – dove vengono narrate, anche vivendole, storie di scienze naturali, arte, estinzioni, diversità e migrazioni – che ha come prodotto finale la raccolta dati che riguardano le esperienze più significative.

L’obiettivo è di promuovere la sensibilizzazione ambientale e l’approfondimento scientifico, con un focus sull’intersezione tra arte, natura e tecnologia nella vegetazione locale di Pesaro. Il progetto è attuato dal Gruppo di Ricerca per la Didattica e l’Ambiente (GRDA) dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo con la partecipazione delle scuole del territorio e delle agenzie educative. Di fatto si tratta di un’occasione preziosa per esplorare la storia botanica cittadina attraverso una serie di iniziative diverse – seminari con esperti di vari settori per indagare il territorio e le sue peculiarità storico-ambientali, laboratori, escursioni e prove sul campo – volte a sensibilizzare la collettività alla biodiversità (anche esistenziale) e alla conoscenza degli ecosistemi. Dunque, grande spazio alle attività in collaborazione con le scuole secondo il metodo della cocreazione mettendo insieme risorse e capacità per ottenere nuove forme di interazione e servizi. E poi proposte per diverse utenze che prevedono percorsi di Citizen Science con il riconoscimento del percorso svolto certificato da una patente ecologico-botanica.  

Il programma di ‘Botanica Partecipata’ è davvero ricco, con più di 80 proposte in sedi diverse che coinvolgono anche la provincia. L’avvio venerdì 26 gennaio alle 16.30 con un incontro a Palazzo Gradari dal titolo ‘Botanica Partecipata: nuove prospettive per una pedagogia con la Natura e nella Natura.  

‘Botanica Partecipata’ in realtà è già iniziato con la formazione di un gruppo di ragazzi disabili dell’Associazione Onlus Gulliver come ciceroni del nostro territorio. L’iniziativa ‘ANEMO TOUR’ prevede un percorso dentro e fuori dai musei (tour breve) e percorsi dentro e fuori dai musei + pranzo nella sede Utopia; gli itinerari accompagnati sono prenotabili allo 0721 387541. 

Alla conferenza stampa erano presenti: Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro, Riccardo Santolini referente del progetto per l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Michela Gaudenzi referente progetti educativi Pesaro 2024, Agostino Riitano direttore artistico Pesaro 2024.

Ha aperto Agostino Riitano: “Siamo ancora con l’emozione della nostra cerimonia, abbiamo già avviato Oceano Adriatico e ormai le macchine sono rodate e pronte. ‘Botanica Partecipata’ è uno dei progetti che forse per noi meglio esplicita la partecipazione attiva dei cittadini anche nella produzione di contenuti. L’obiettivo è duplice: da un lato mettere insieme la dimensione della natura in una esplorazione collettiva e dall’altro, attraverso la partecipazione, dimostrare come la componente scientifica può dare benefici alla cittadinanza. Una doppia anima che ci consente di esplorare con una forte partecipazione attiva, tema per cui Botanica Partecipata farà da pioniere. Il progetto avrà dimensione larghe perché coinvolge le scuole, anzi questo è il primo dei progetti – ce ne sono altri – che coinvolgono le scuole, della città e della provincia. Perché facciamo i nostri progetti con i ragazzi e non per i ragazzi. Dunque, La Capitale della cultura come occasione per i ragazzi di trovare uno spazio franco dove sperimentare elaborazioni culturali”.

Ha continuato Riccardo Santolini: “è un progetto in cui l’Università crede molto. Abbiamo sviluppato il progetto con un obiettivo duplice: l’Università entra in contatto con le persone offrendo una serie di opportunità di approccio con il mondo naturale in questo momento in crisi ma fondamentale per l’umanità perché da lì noi prendiamo le nostre risorse vitali; dall’altra parte l’organizzazione del rapporto con le scuole per interagire ed entrare in coprogettazione e disegnare buone pratiche e processi di conoscenza. Credo che il progetto sia un’ottima occasione affinché i temi della conservazione della natura e della conoscenza degli ecosistemi del territorio siano esplorati al meglio e con consapevolezza. Insomma, per aumentare il peso del nostro ruolo di cittadini nella società. Una chicca da naturalista è la patente da mettere in campo attraverso la partecipazione graduale del pubblico, dal principiante al livello esperto con un coinvolgimento quasi sportivo e ludico.  

Mi piace far notare l’intensità delle iniziative che si susseguono ma anche la coerenza, ad esempio il programma di Vallefoglia propone occasioni di scoperta del paesaggio”. Così Daniele Vimini. “Dopo Oceano Adriatico che indaga i vari ambiti della musica contemporanea per cui Pesaro è un faro anche a livello internazionale, Botanica Partecipata è in linea con lo spirito del dossier che tra le sue linee guida indica la valorizzazione degli elementi di rete e comunità. Fra l’altro un progetto che può contare su un background importante come l’Istituto Cecchi, il Centro Ricerche Floristiche Marche Aldo J.B. Brilli-Cattarini e l’Università di Urbino protagonista in tanti assi di ricerca con il Comune. Le 80 proposte di Botanica Partecipata insieme costituiranno un vero e proprio sistema con l’obiettivo non solo di dar vita a momenti unici ma di creare formule scientifiche e lavorative replicabili di qui in avanti”.   

Michela Gaudenzi ha precisato come “‘Botanica Partecipata’ è uno dei 5 progetti del dossier di Pesaro 2024 dedicato alle scuole e coprogettato con le scuole con una ricaduta su un pubblico 0-100 anni, un progetto multidimensionale con momenti esperienziali ai seminari scientifici, con il focus su due aspetti: l’ambiente e l’educazione, dunque la pedagogia. C’è un range molto ampio che disegna nuove traiettorie geografiche che vanno oltre la provincia. Il palinsesto lungo un anno coinvolge oltre 2.000 studenti di ogni ordine e grado della provincia. Si dialogherà con l’ambiente e il territorio. Pesaro Musei e l’Istituto Cecchi saranno protagonisti”.

Programma di venerdì 26 gennaio Palazzo Gradari  

Ore 16.30 Saluti delle autorità

Ore 17 Riccardo Santolini/ Università degli Studi di Urbino Carlo Bo-Dipartimento di Studi Umanistici presentazione del Gruppo di Ricerca per la Didattica e l’Ambiente e del palinsesto di Botanica Partecipata

Ore 17.20 Maria Chiara Michelini/ Università degli Studi di Urbino Carlo Bo-Dipartimento di Studi Umanistici Educare nuove identità e nuove armonie

Ore 17.40 Silvia Fioretti/ Università degli Studi di Urbino Carlo Bo-Dipartimento di Studi Umanistici Per un’idea di educazione sostenibile

Ore 18 Marcella Terrusi/ Università di Bologna -Dipartimento di Scienze per la Qualità della vita Per un’educazione botanica: di letteratura per l’infanzia, immaginariocontemplazione, meraviglia, tenerezza e appartenenza cosmica.

Ore 18.20 Giuseppe Barbiero/Università della Valle d’Aosta-Dipartimento di Scienze Umane e Sociali Biofilia ed ecologia affettiva

Ore 18.40 Conclusioni con Maria Chiara Michelini e Riccardo Santolini

Il soggetto attuatore di Botanica Partecipata è il Gruppo di Ricerca per la Didattica e l’Ambiente (GRDA) del Dipartimento di Studi Umanistici (DISTUM) dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.