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La natura vivente della cultura
Il programma che Umanesimo Artificiale ha curato attraverso il suo istituto di ricerca Transmedia Research mira ad indagare il frame post-organico attraverso un ciclo di opere installative, esperienze performative e immersive di forte impatto visivo e partecipativo, che mettono al centro le tecnologie esponenziali del presente e prossimo futuro.
Gli artisti internazionali coinvolti saranno invitati a riflettere insieme alla cittadinanza sui principali temi di indagine attraverso la creazione di lavori site-specific per Pesaro 2024. Ciò che lega tutte le attività è un programma multidisciplinare di ricerca artistica ed education ibrido online/offline che coinvolge 8 studenti internazionali.
Gli eventi site specific si svolgeranno in varie locations situate presso i Comuni di Pesaro, Fano, Pergola e San Costanzo.
Il sigillo di carne che divideva l’essere umano dalle stratificazioni fisiche e virtuali della realtà è stato violato, i confini tra “umano” e “macchina”, “naturale” e “artificiale” hanno perso ogni valore ontologico.
L’uomo non è più solo circondato, ma permeato e penetrato dalla tecnologia. Un’unità transitoria, trasformazionale e trascendentale, determinata dal computing topografico [sul corpo], viscerale [all’interno del corpo] e ambientale [intorno al corpo]. Un involucro fluido e disorganizzato, aperto alle contaminazioni esterne – biologiche e tecnologiche – e tuttavia protetto. Inevitabilmente, i concetti di “identità” e “coscienza” – una volta incarnati, ora estesi – attraversano un processo irreversibile di amplificazione e diffusione all’interno dello sciame cyber-fisico.
Inoltre, una volta al mese da Marzo a Giugno, saranno organizzati laboratori per bambini e ragazzi su fabbricazione digitale e stampa 3D
Bio Artisti:
Neil Harbisson è un artista contemporaneo ed attivista cyborg, meglio conosciuto per avere un’antenna impiantata nel cranio e per essere la prima persona al mondo riconosciuta come cyborg da un governo. Nato con una forma di daltonismo che gli fa percepire il mondo in bianco e nero, Harbisson è noto per la sua abilità estesa di ascoltare i colori e percepire i colori dal di là delle possibilità della visione umana. Nel 2010 ha fondato la Cyborg Foundation, un’organizzazione internazionale per aiutare gli umani a “diventare” cyborg.
La sua forma artista esplora i concetti di identità, percezione umana, connessione tra vista, udito e forma artistica attraverso nuovi input sensoriali.
Aun Helden è un’artista transdisciplinare brasiliana che lavora con molteplici media come performance, incorporazione di protesi, video, suono e immagine.
“Sono un sogno, il sogno di me stessa, e quando sei un sogno non hai bisogno del destino, il tuo corpo è fatto di vita e di morte… sono una radice d’albero che si ribella contro il cemento”.
Aun Helden sviluppa attraverso il processo di creazione un nuovo immaginario corporeo, creando finzioni e linguaggi che sfuggono alle aspettative umane e binarie, il tutto in linea con la sua identità, ricerca semiotica ed epistemologica. Aun ha esposto a livello internazionale, tra cui alla Lux Gallery, Londra (2021), SP ARTE, San Paolo con Aura Gallery (2022), Opyum Contemporary Video Festival, Parigi (2022) e Saigon Athens Gallery, Atene (2022).
Daniel Felstead (PhD) è un accademico e content creator la cui pratica artistica si concentra sulla relazione tra moda, tecnologia e cultura. Con oltre 15 anni di esperienza nel settore lavorando come designer esperienziale e stratega per aziende del calibro di Google, Microsoft, Nike e Siemens, è il leader del corso MA Fashion Media & Communication presso il London College of Fashion (UAL). Daniel ha tenuto conferenze e presentato lavori a livello internazionale, tra cui Ambika P3, Architectural Association, Berlin Critics Week, Fundació Foto Colectania, Global Art Forum, PAF, Serpentine Galleries, Tate e V&A. Il suo dottorato di ricerca ha esplorato il lavoro dell’artista Tino Sehgal in relazione alle modalità speculative di produzione, alla materialità e alla piattaforma. Più recentemente Daniel ha prodotto due cortometraggi acclamati dalla critica per DIS (The Metaverse In Janky Capitalism / Literally No Place) che esplorano i miti, le ideologie e le realtà del metaverso e dell’intelligenza artificiale.
Fronte Vacuo è un gruppo di performance transdisciplinare nato e con sede a Berlino. Fronte Vacuo unisce body art, teatro, danza, performance audiovisiva e tecnologia. Le opere sono definite da metodi inaspettati di interazione con il pubblico, performance corporee radicali e un lavoro rigoroso sul simbolismo. I loro materiali sono corpi umani e non umani, simbionti organici, macchine di intelligenza artificiale, suoni spaziali e immagini intrecciate in tumultuosi biomi. In italiano “Fronte” significa fronte militare o politico, e “vacuo” significa vacuo, senza contenuti. “Fronte vacuo” si riferisce quindi a un fronte militante vuoto di significato, un cinico riferimento alla cieca fede odierna nel tecno-capitalismo.
Fronte Vacuo è stato fondato nel 2019 dagli artisti Marco Donnarumma, Margherita Pevere e Andrea Familari. Testimoniando la convergenza tra sconvolgimento ecologico, polarizzazione socio-politica e progresso tecnologico, hanno combinato le loro pratiche individuali in un’unica entità artistica. Fronte Vacuo, quindi, intreccia elementi di media art, performance, musica interattiva, video arte e bioarte in una pratica che elude le delimitazioni di genere.
Calendario
Dal 29 Marzo (Inaugurazione: Fano, Pinacoteca San Domenico - Artista: Neil Harbisson, Cyborg Foundation) al 7 luglio.
A cura di Umanesimo Artificiale
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