Pesaro
Incontri Capitali - Libri e parole per Pesaro 2024
Incontri Capitali è una rassegna di presentazioni di libri e incontri con l'autore. L'ingresso è gratuito fino a esaurimento posti.…
PESARO | Venerdì 7 giugno, ore 18.30
Palazzo Gradari
Matteo Righetto, Il sentiero selvatico (Feltrinelli)
L’Autore conversa con Giorgio Guidelli (Giornalista Il Resto del Carlino)
L'evento è in collaborazione con il Club Alpino Italiano sezione di Pesaro
Tornano le Dolomiti e torna il personaggio più amato de La stanza delle mele: Tina Thaler, la vecchia cacciatrice. Matteo Righetto ne racconta la storia leggendaria svelandoci il mistero di Tina, che ha origini nell’infanzia, agli inizi del secolo scorso, ed è profondamente legato ai boschi e agli animali selvatici. È legato a una lupa.
Piove da più di un mese a Larzonèi. Nel paesino ai piedi delle Dolomiti bellunesi gli anziani giurano di non aver mai visto cadere dal cielo tanta acqua. E sotto l’acqua si riuniscono il 2 novembre del 1913 per la messa del giorno dei morti. Ci sono tutte le famiglie della zona, anche i Thaler, con la loro unica figlia di sei anni, Katharina. D’improvviso e inspiegabilmente, nel mezzo della liturgia, la bimba sparisce nel nulla. Il paese intero la cerca tra i boschi per tutta la notte, invano. La piccola Tina riappare da sola il giorno dopo, proprio quando finalmente cessa la pioggia. Sta bene, ma non ricorda nulla di quel che le è accaduto, e tra i paesani cominciano a correre strane e malevole voci. Presto per tutti Tina diventa la strìa, la strega che è stata rapita dai morti, che ha conosciuto il diavolo. L’unico rifugio, il luogo dove trova pace e sicurezza, è il monte Pore con i suoi boschi, i torrenti e gli animali selvatici che lo rendono vivo. Tina Thaler è già una leggenda, una vecchia cacciatrice che vive sulla montagna, quando la incontriamo ne La stanza delle mele. In queste pagine ci
addentriamo nella sua vita, a ritroso nel tempo, fino a scoprire i misteri che la avvolgono e le scelte coraggiose che la portano ad essere la guardiana della natura dolomitica, come uno spirito antico che cammina per prati e vette e che, come gli animali selvatici, si lascia vedere solo se è lei a deciderlo. Matteo Righetto ci porta a Larzonèi in quel drammatico momento in cui le foreste e gli animali selvatici venivano drasticamente abbattuti, la Grande guerra falcidiava i soldati e l’identità ladina veniva lacerata. Se gli eventi sono cupi, lo stile poetico dell’autore, senza mai mistificare, tesse con incanto fenomeni paranormali, arcaiche tradizioni locali e un rapporto con piante e animali venato di meraviglia.
Chi è Matteo Righetto
Matteo Righetto è docente di Lettere, vive tra Padova e Colle Santa Lucia (Dolomiti). Ha esordito con Savana Padana (TEA, 2012), seguito dai romanzi La pelle dell’orso (Guanda, 2013), da cui è stato tratto un film con Marco Paolini, Apri gli occhi (TEA, 2016, vincitore del Premio della Montagna Cortina d’Ampezzo; Feltrinelli UE, 2024) e Dove porta la neve (TEA, 2017). Per Mondadori ha scritto la “Trilogia della Patria”– che comprende i romanzi L’anima della frontiera
(2017), L’ultima patria (2018), La terra promessa (2019) – e, insieme a Mauro Corona, il “sillabario alpino” Il passo del vento (2019). La sua trilogia è diventata un caso letterario internazionale con traduzioni in molti Paesi, tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Australia, Germania, Olanda. Per Feltrinelli ha pubblicato I prati dopo di noi (2020) e La stanza delle mele (2022). Per il teatro ha scritto Da qui alla Luna, prodotto dal Teatro Stabile del Veneto e portato in scena da Andrea Pennacchi. Nel 2019 ha ricevuto il Premio Speciale Dolomiti UNESCO.
Chi è Giorgio Guidelli
Giorgio Guidelli vive e lavora a Pesaro. Da 30 anni è giornalista a il Resto del Carlino dove è stato capo in diverse redazioni: Macerata, Bologna e Cesena. Specializzato sin da giovanissimo nel giornalismo online, è cronista di nera e giudiziaria. Sulla montagna ha curato numerose pubblicazioni, guide di scialpinismo e articoli. È autore di numerosi saggi sugli anni di piombo sui quali ha pubblicato 7 saggi, l'ultimo sul periodo del terrorismo in Alto Adige. Ha riscoperto dopo anni e riportato alla luce la Renault 4 in cui fu ucciso Aldo Moro, scoop sul quale ha pubblicato un fortunato saggio nel 2008. Alpinista e scialpinista, è anche attivista del Club Alpino Italiano.
Si ringrazia per la collaborazione il Club Alpino Italiano sezione di Pesaro "Lino Liuti"
Dal 07 Giu al 07 Giu 2024